Aidone. Sempre incerta la collocazione della Venere di Morgantina

Aidone. L’allocazione della Venere di Morgantina, al centro dell’odg del consiglio comunale, riunitosi per volere del presidente Pino Di Franco al fine di una disamina sullo stato dell’arte di quale sede dovrà accoglierla e sui relativi lavori. Presenti fra gli altri la soprintendenza ai Beni culturali di Enna Beatrice Basile e il magistrato Silvio Raffiotta. La situazione, al momento, si presenta piuttosto incerta visto che ad oggi né presso la chiesa di san Domenico, che, secondo il Piano A, sarebbe la struttura verso la quale l’assessorato regionale competente avrebbe dirottato la sua attenzione, né presso l’ex sala tematica del museo aidonese, che potrebbe ospitare temporaneamente la statua, sono iniziati i lavori. “Dal momento dell’arrivo della statua – ha detto la Basile – e la fine dei lavori a san Domenico ci vorrà circa un anno”. Bisogna allora adoperarsi per sistemare l’ex sala tematica del museo archeologico (Piano B), con interventi di pavimentazione, alle pareti ed al soffitto, per una spesa di circa 30 mila euro, somma che però l’assessorato regionale non ha e alla quale deve provvedere il comune di Aidone. “Abbiamo le risorse necessarie – ha detto il sindaco Filippo Gangi – per questi lavori togliendo così qualsiasi alibi che la statua, per questo, possa finire altrove”. Si tratta di una lotta contro il tempo visto che mancano sei mesi alla data stabilita per il rientro della Venere. Per la Basile, occorre lavorare per far sì che anche i punti di criticità (vedi la viabilità) diventino un valore aggiunto per la cittadina di Aidone. Il giudice Raffiotta, commentando le posizioni di chi è critico sul fatto che i reperti trafugati da Morgantina (argenti) siano esposti al Salinas, a Palermo, ha affermato che questo, al contrario, è un fatto positivo, in quanto Aidone, partendo svantaggiata, deve optare per la ricerca di visibilità. Contrario, si è detto, piuttosto, per una trasferta dei reperti all’estero. Per Raffiotta è urgente che il comune di Aidone faccia esprimere l’Assessorato regionale sul fatto che il recapito finale della Venere sia Aidone, vedendo, peraltro, quale sede idonea, il museo di Aidone e utilizzando la chiesa di san Domenico come Centro studi, fruibile dall’hinterland. Il sindaco Filippo Gangi, a chi vorrebbe tacciare l’amministrazione di immobilismo, replica che, per quanto riguardo il rientro degli argenti, in autunno, tutto è sotto controllo. Riguardo la collocazione della Venere a san Domenico, ha spiegato che è al vaglio dell’assessorato regionale una progetto del Comune per lavori di restauro nella chiesa. Però, la cosa che va evidenziata, è il passaggio propedeutico, essenziale, che ancora manca, e cioè la disponibilità della chiesa di san Domenico, che è di proprietà del Fondo edifici di Culto (Fec), amministrato dal Ministero dell’Interno, con le Prefetture. Durante la seduta, dai consiglieri di opposizione Lo Monaco e Ciantìa sono arrivate all’amministrazione critiche di immobilismo, di nulla di fatto, mentre Gaetano Calcagno ha parlato di protagonismo dell’amministrazione. Lorenzo Calcagno, consigliere di maggioranza, ha ribadito il fatto che i reperti devono stare nella loro sede naturale, cioè Aidone. Diversi, gli interventi anche da parte del pubblico in sala che denota l’interesse della cittadina per la problematica che non sembra facile da risolvere.
Angela Rita Palermo

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