“La Villa romana – ha sottolineato Armao – oltre ad essere un bene culturale della Regione di grande pregio, che l’Unesco ci ha affidato quale patrimonio dell’umanità, rappresenta una fonte certa di economia per il territorio, capace di attrarre sempre più turisti italiani e stranieri”.
Vittorio Sgarbi, con una nota del 21 maggio scorso ha proposto l’affidamento del sito al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).
“Le inquietanti vicende che hanno investito la Villa omana del Casale di Piazza Armerina con il sospetto delle infiltrazioni mafiose negli appalti e con il furto della cassa a indicare l’assenza di controlli – spiega Sgarbi – hanno indotto me e l’assessore regionale ai Beni Culturali della Regione Siciliana, l’avvocato Gaetano Armao, nel corso di un incontro a Roma, a valutare alcune misure per il futuro dell’amministrazione della villa. Il prestigio del sito e il grande afflusso di visitatori richiedono una gestione molto attenta e sottratta all’ordinaria amministrazione.
Dopo alcuni incontri, mesi addietro, con i vertici del FAI, in particolare con il dottor Marco Magnifico – aggiunge Sgarbi – ho riproposto all’attenzione del nuovo presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni, l’affidamento della Villa romana da parte della Regione al Fai, così come è avvenuto per il Giardino della Kolimbetra ad Agrigento. L’assessore regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao ha valutato positivamente la proposta ed ha deciso di valutare questa opportunità in una prossima riunione nella quale si definiscano i termini della collaborazione per non vanificare l’importante opera di restauro e la definitiva riapertura della Villa nel 2011”.