Enna. Stato di agitazione e tanta paura di perdere il posto per i cinquecento dipendenti di SiciliAmbiente, la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti e che è stata messa in liquidazione tanto è vero che il servizio dovrebbe cessare a luglio ed essere trasferito ai comuni, sempre che gli stessi siano in condizioni di gestire questo servizio. L’assemblea dei sindaci è stata convocata, in seconda convocazione, per questa mattina, alle 11 per cercare di trovare una soluzione compatibile, perché è anche evidente, che con la messa in liquidazione della società, sindaci al primo agosto dovrebbero essere nelle condizioni di gestire il servizio da soli. La situazione è tragica, se ne sono fatti interpreti sia i lavoratori che i rappresentanti sindacali tanto è vero che ieri mattina una delegazione, guidata da Michele Pagliaro, segretario provinciale della Cgil, e dei rappresentanti di categoria, La Valle, Petracalvina, Manuella e Zingale hanno incontrato il vice prefetto vicario, Giuseppina Di Dio Datola , al quale hanno esposto la situazione critica dei dipendenti della società che da marzo non ricevono lo stipendio e che, allo stato attuale, non si sa con quali somme gli stessi devono essere pagati, mentre in 14 comuni gli operatori ecologici non ricevono il pagamento delle loro spettanze. La riunione di questa mattina, dunque, ha la sua importanza perché bisogna che vi siano dei chiarimenti su quello che è il futuro dei dipendenti di SiciliAmbiente, perché sino ad ora tutti i sindaci hanno dichiarato, a voce abbastanza chiara che bisogna assolutamente salvare i posti di lavoro di tutti. La riunione di questa mattina dovrebbe poter chiarire la posizione dei commissari liquidatori, che pare debbano essere nominati, secondo quanto prevede la nuova legge regionale, ma c’è anche il fatto che si continua a dimenticare che il servizio di raccolta dei rifiuti deve essere pagato, ma bollette non ne vengono ennese; i sindaci continuano a dimenticare che ci vogliono i soldi per avere un servizio e sino ad ora hanno dimenticato che i consigli comunali devono approvare le tariffe ed inviare le bollette cosa che ancora non hanno fatto con la conseguenza, che, allo stato attuale, la società non ha i soldi per pagare i dipendenti e questi soldi dovrebbero venire dal pagamento del servizio. Alcuni lavoratori, ieri mattina, mentre la delegazione si trovava a confronto con il viceprefetto Di Dio Datola, hanno manifestato la loro paura di perdere il posto perché, allo stato attuale, non ci sono le condizioni perché questi lavoratori possano avere un futuro tranquillo.