Un seminario sul Krav Maga alla Kore di Enna
Enna-Provincia - 17/05/2010
Enna. Per la prima volta in Italia il Krav Maga entra nelle aule universitarie e viene proposto agli studenti come cultura della sicurezza. Si è tenuta questa mattina, lunedì 17 maggio, nei locali della facoltà di Scienze motorie dell’università Kore di Enna, la conferenza stampa di presentazione del seminario sull’innovativa tecnica di autodifesa non violenta arrivata direttamente da Israele e proposta all’ateneo ennese dall’Acsi.
Il seminario dedicato agli studenti di Scienze motorie, è andato avanti tutto il giorno tra introduzione teorica ed esercitazioni pratiche.
«La nostra facoltà – ha dichiarato il preside di Scienze motorie Mario Lipoma – ha come obiettivo quello di instaurare un rapporto vero con il territorio, dando agli studenti la possibilità di attingere a diverse professionalità, affinché il loro studio e la loro ricerca siano reali. Interagire con l’Acsi e gli istruttori di Krav Maga significa quindi per noi creare le condizioni per una formazione più mirata. Il seminario interno – ha aggiunto – offre già ai ragazzi dei crediti formativi. Se la disciplina incontrerà il loro interesse, saremo contenti di attivare nei nostri locali un corso di Krav Maga che offra altri crediti agli universitari».
Per la psicologa Luigia Savarese, responsabile dell’area formazione dell’Acsi Enna, «dopo aver proposto alla Kore un seminario di Krav Maga, il prossimo passo dell’Acsi sarà quello di far sì che quest’esperienza si prolunghi e si trasformi in un appuntamento fisso per gli universitari». A questa fa eco il presidente del comitato ennese dell’Acsi, Giuseppe Germanà, che ha aggiunto: «Dopo dodici anni di attività dell’Acsi a Enna, è arrivato il momento di puntate sui talenti e cioè sugli sportivi che possono offrire proposte interessanti ai giovani. Per l’università un seminario pratico di Krav Maga rappresenta oggi un esempio di ricerca applicata».
Antonio Monsellato, presidente dell’Ikmi (Internationa Krav Maga Institute) ha precisato: «Il Francia il Krav Maga è già da tempo entrato dentro le università. Qui in Italia è la prima volta che succede. Quello che la Kore sta condividendo con noi istruttori, che siamo professionisti della sicurezza, è una vera e propria cultura della sicurezza. La nostra disciplina è volta al superamento delle barriere e all’integrazione, ed è per questo che si rivolge anche ai sordi e ai diversamente abili». Francesco Furchì, istruttore dell’Ikmi, operatore di polizia specializzato in antiterrorismo, ha poi spiegato che «il Krav Maga è una tecnica che tiene conto dell’incolumità di chi aggredisce e non solo di chi viene aggredito e che insegna ad attivarsi solo se la difesa è legittima, perché aiuta innanzitutto ad evitare in ogni modo lo scontro ed è per questo possiamo definirla una vera e propria educazione alla legalità». Claudio Pellegrino, istruttore Ikmi e agente di polizia penitenziaria esperto in tecniche di autodifesa, ha infine affermato: «Il Krav Maga è una grande risorsa per tutte le forze dell’ordine, perché insegna prima di tutto ad avere un buon controllo emozionale su se stessi».
Presente all’incontro con la stampa, anche l’istruttore Giuseppe Panettiere, referente siciliano dell’Ikmi.