Enna. Stato di Agitazione per 30 famiglie di Pergusa, precettate per il rilascio della casa

Enna. L’Ufficio legale del comune capoluogo ha convocata una riunione con carattere d’urgenza degli inquilini degli alloggi di edilizia convenzionata, che si trovano a Pergusa. Il carattere d’urgenza è stato invocato a seguito di una sentenza del Tribunale di Enna che, dopo quasi venti anni, ha revocato il sequestro giudiziario richiesto ed ottenuto dal Comune di Enna, nel settembre del 1990 nei confronti del fallimento S.CA.E s.r.l., condannando lo stesso comune al pagamento delle spese processuali. Si tratta di un atto che getta nella disperazione trenta famiglie ennesi, che si trovano, dopo venti anni, di fronte al reale pericolo di perdere la propria casa o ripagare in modo decuplicato il prezzo di acquisto. Alla riunione hanno partecipato anche il Sunia e l’Apu, rispettivamente Sindacato degli inquilini e Associazione proprietari utenti, con i segretari provinciali Luigi Scavuzzo e Sigfrido Fadda. La riunione è stata presieduta dall’assessore all’Urbanistica Angelo Spampanato, si è cercato di trovare una soluzione condivisa e l’assessore ha espresso la massima disponibilità ad aderire a una azione di ausilio e di mediazione degli inquilini. Il legale delegato avvocato Piero Sabella ha illustrato giuridicamente il punto della vicenda giudiziaria allo stato attuale, descrivendo un quadro che non è sicuramente ottimale. Questa vicenda, che colpisce in modo oramai quasi irreversibile uno strumento per l’edilizia residenziale pubblica, si è rivelata un pessimo affare per la costruzione di alloggi vista la vicenda Pergusa, ma anche le altre vicende riguardanti l’edilizia convenzionata presenti anche in contrada Ferrante. “E’ emersa – sottolinea Luigi Scavezzo – la vocazione di costruttori a dir poco audaci che con la loro mentalità speculativa, hanno prodotto danni enormi in passato che si stanno perpetuando anche nel presente. Le domande che i proprietari avanzano riguardano le precise responsabilità da parte della stazione concedente (i comuni )? Sono stati effettuati tutti i controlli e le verifiche previste nelle convenzioni? – Gli ufficiali roganti hanno ottemperato a tutti gli obblighi e vincoli previsti dalla legge? – Al momento si tratta solo di punti di domanda. Dall’altro fronte dell’edilizia residenziale pubblica, quello che è gestito dell’Istituto Autonomo Case Popolari, e che in provincia dimostra una buona efficienza in tutta la gestione, resta invece al palo. Il Governo regionale infatti ha iniziato una sorta di smantellamento della legge nazionale che garantisce la costruzione degli alloggi attraverso gli istituti autonomi, abolendo le commissioni provinciali per le assegnazioni e determinando la mancata costituzione di nuove graduatorie, per cui pochissimi sono le famiglie in graduatoria, proprio perché sono liste risalenti a molti anni fa. Non si costruiscono più alloggi popolari da circa 20 anni, per mancanza di aree e di stanziamenti da parte della Regione, mentre continuano ad arrivare parecchie risorse ai privati.