I turisti preferiscono evitare Enna

Turismo ad Enna significa anche l’arrivo continuo di tante comitive di turisti “tocca e fuggi”, che vogliono visitare i monumenti più rappresentativi, a cominciare dal Castello di Lombardia, alla Torre di Federico con annessa villa, al Duomo, per poi ritornare a Taormina o ad Agrigento.
Domenica mattina erano sei gli autobus granturismo, presenti nella spiazzo Euno, con comitive di turisti tedeschi e fiorentini, che, ovviamente hanno avuto difficoltà ad accedere ai servizi igienici pubblici perché minimi e inadeguati a soddisfare le esigenze di diverse comitive, per cui bisognerà provvedere a realizzare altri servizi igienici. Gli autisti degli autobus si sono lamentati, ancora una volta, che l’accesso alla zona del Castello di Lombardia attraverso la provinciale 58 per loro diventa una fatica enorme, pericolosa, perché le manovre sono difficili a causa di auto che sono parcheggiate in un tratto di strada dove è vietato 24 ore su 24 e che, quindi, ostacolano le manovre degli autobus gran turismo.
“E’ da anni che evidenziamo queste difficoltà ai vigili urbani – hanno dichiarato gli autisti della ditta Pappalardo – ma sistematicamente quando saliamo verso il Castello di Lombardia troviamo queste auto parcheggiate che ci rendono la vita difficile. A volte preferiamo saltare l’arrivo a Enna per evitare queste difficoltà”. Qualcosa, relativamente al controllo del traffico, bisogna fare per evitare che il turismo ad Enna già povero, si impoverisca ancora di più.
Certo le offerte turistiche del capoluogo non è che siano così appetibili, non dimentichiamo che il museo Alessi, ricco di tante opere d’arte, è chiuso dal gennaio del 2006 e nessuno adopera perché lo stesso venga aperto, e lo stesso dicasi del museo Varisano che, a causa di lavori di restauro, è chiuso da diverso tempo, il Duomo è aperto sono in giornate particolare, insomma togli il castello di Lombardia, la Rocca di Cerere, la Torre di Federico, per il resto non c’è più niente da offrire, e in queste condizioni, il turismo a Enna rimane sempre molto precario.

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redazione-vivienna