Enna. Approvazione bilancio 2010 alla Provincia: “è stato tutto legittimo?”
Enna-Provincia - 06/05/2010
Enna. “E’ stato tutto legittimo?”, così esordisce il Consigliere provinciale del PdL Sicilia, Sergio Malfitano in merito all’approvazione del bilancio 2010 – bilancio pluriennale 2010-2012 e relazione previsionale e programmatica 2010-2012, proposta deliberativa approvata a maggioranza dal Consiglio provinciale in data 29 aprile u.s., ha alcuni dubbi di legittimità, espressi durante i lavori assembleari, che vengono così esposti dallo stesso Consigliere:
“Tralasciando ad altro momento di riflessione le personali considerazioni politiche, sull’intero documento approvato, mi sembra, quanto mai urgente, specificare che, durante una prima analisi del documento, mi sono chiesto: “Com’è possibile raggiungere l’equilibrio di bilancio alla luce dello stato di liquidazione di due società partecipate che, già nel 2008, vedevano, nel loro assetto societario, una partecipazione considerevole dell’Ente Provincia?”
A fronte di tutti i pareri di regolarità, espressi con esito favorevole, mi sono altresì chiesto: ”Sono stati osservati gli adempimenti previsti dall’art. 172 del Decreto Legislativo 267/00?”. Infatti, tra i vari adempimenti del Decreto Legislativo 267/00, è previsto quello di allegare, al bilancio di previsione, “le risultanze dei rendiconti o conti consolidati delle unioni di comuni, aziende speciali, consorzi, istituzioni, società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici, relativi al penultimo esercizio antecedente quello cui il bilancio si riferisce”.
Attraverso un’analisi più attenta, ho potuto scoprire come tutti i bilanci delle società partecipate, allegati al bilancio di previsione 2010, riguardavano l’anno 2008, così come previsto dalla norma appena citata, tranne il bilancio, guarda caso, di tre società: Sicilia Ambiente S.p.A. sede di Enna, Ato Ennaeuno e Società Multiservizi S.p.A. sede di Enna.
Il Dirigente Provinciale ha giustificato il tutto affermando che non era stato possibile allegare i bilanci di queste tre società, relativamente all’anno 2008, perché le stesse non lo avevano ancora approvato.
Ma, ho fatto ancora notare, che lo stesso “scherzetto” era stato messo in atto, lo scorso anno, con il bilancio della società partecipata “Consorzio Villa Romana del Casale”; difatti il bilancio di previsione del 2009 contemplava, come allegato, in riferimento a questa società, il rendiconto dell’anno 2006 (per legge, doveva allegarsi quello relativo all’anno 2007) mentre, il bilancio di previsione di quest’anno, allegava le risultanze societarie dell’anno 2008.
E le risultanze societarie dell’anno 2007 del Consorzio Villa Romana del Casale, mi chiedo, che fine hanno fatto, visto che nessun bilancio di previsione le ha mai considerate come allegati?
Ho chiesto più volte, durante i lavori in aula, se, nonostante la proposta di deliberazione del bilancio di previsione risultasse mancante di tre importanti allegati previsti per legge, l’eventuale approvazione della stessa fosse considerata legittima.
Dal Dirigente provinciale competente, è stata data risposta affermativa!
A questo punto il sottoscritto, nutrendo seri dubbi in tal senso, ha sentito doveroso non prendere parte alla discussione riguardo al bilancio previsionale da votare e, di conseguenza, abbandonare l’aula.
A conclusione di quanto sopra esposto, oltre ai parecchi dubbi di legittimità dell’atto deliberativo, approvato a maggioranza dal C.P., mi chiedo:
”Quale controllo è stato finora esercitato dall’Ente Provincia nei confronti della governance delle società partecipate, in particolare delle tre sopra citate?”
“Quale la responsabilità?”
“La situazione della mancata approvazione dei bilanci delle società sopra menzionate, per caso, è stata tutta una circostanza, per nulla casuale, artatamente studiata, per evitare di “sforare” il patto di stabilità degli Enti locali, soci nella partecipazione?”
“Perché l’attuale Amministrazione Provinciale non ha mai relazionato, almeno una volta all’anno, al Consiglio Provinciale, sulle società partecipate e, soprattutto, sui loro bilanci consolidati, così come previsto dall’art. 65 del regolamento del C.P. e dall’art. 76 dello Statuto Provinciale?”
Ritengo che sia venuto il momento di dire basta alla partecipazione, probabilmente “allegra”, da parte dell’Ente Provincia, alle società partecipate; di farla finita di considerare, verosimilmente, le società partecipate, principalmente, come “postifici” per eventuale ritorno di consenso elettorale ovvero come comoda sistemazione dei propri adepti ai vari posti di dirigenza, profumatamente remunerati!
A tal fine mi appello a tutti gli organi di controllo competenti affinché si possa far chiarezza a quanto sopra esposto e, in particolare, al ruolo e alle responsabilità dell’Ente Provincia sulla situazione drammatica dei conti di alcune società partecipate il cui tragico effetto avrà, di certo, una sua ricaduta sul contesto occupazionale di numerosi padri e madri di famiglia della nostra provincia!”.