Incarico ASI Enna. Franco Castaldo, risponde a Giuseppe Arnone

Franco Castaldo, tirato in ballo nelle ultime vicende di dichiarata “guerra” del Consigliere comunale agrigentino Giuseppe Arnone, nei confronti del sen.Mirello Crisafulli, vincitore delle primarie per la poltrona di primo cittadino del comune capoluogo, a seguito della nomina di Giuseppe Arnone all’ASI di Enna, ai sensi della normativa vigente ha inviato la seguente nota:
“Rassegno queste righe, a beneficio di chi volesse dar dignità di notizia al comunicato stampa dal solito Giuseppe Arnone che introduce il suo documento con l’affermazione “nuova condanna” (nuova?) ecc.ecc. Noto con rammarico che l’Arnone intende invadere anche i media ennesi e questi ultimi non sanno ancora dove si andranno a cacciare.
Premesso che il reato del processo di cui parla, anzi straparla, Arnone (deve essere veramente disinformato dato che non sa nemmeno quanti fossero gli imputati e i condannati e non era presente al processo) è ampiamente prescritto da almeno sei mesi, non si riesce a capire il motivo della soddisfazione dell’Arnone medesimo tenuto conto che quanto scritto nell’articolo in questione – con riferimento specifico all’ambientalista – non è stato ritenuto diffamatorio dalla Giustizia ed ha archiviato la immancabile, e questa volta cestinata, querela. Si bea per Legambiente e non dice una parola su se stesso che era e rimane il vero protagonista di quello scritto che risale al 1996. Comunque, come ci ha insegnato lo stesso Arnone, pur in presenza di una evidente prescrizione, in Cassazione rassegneremo le nostre doglianze chiedendo, nel merito, l’assoluzione.
Sulla seconda questione, quella dell’incarico ad Enna, c’è da restare sbigottiti. Il pregiudicato Arnone, in un’intervista a Teleacras, ha testualmente affermato: “Ma come si può pensare che io, che faccio l’avvocato, che non ho il tempo di pettinarmi, come avvocato, possa andare a chiedere un incarico…”. Lasciando intendere, con doloso artificio, di non aver mai ricevuto alcun incarico ad Enna. Adesso gioca con le parole. Ma lo fa solo dopo che Grandangolo gli ha sbattuto in faccia la delibera. Grandangolo, inoltre, non ha mai parlato di soldi. Evidentemente, avrà pensato, che tra una pettinata ed un’altra (e decine e decine di processi a suo carico per diffamazione e calunnia) visto il valore professionale che si autoriconosce (così conclamato che è stato espresso parere negativo sulla sua nomina), troverà il tempo di occuparsi dell’Asi di Enna.
Oggi, invece, ma solo dopo la pubblicazione della delibera su Grandangolo, prendiamo atto che l’incarico è stato affidato ed Arnone ha accettato. Solo oggi, e non il 7 aprile scorso, in favore di microfono e telecamera, ammette di essere stato incaricato, pur con tutti i distinguo che l’ormai nota personalità arnoniana è capace di tirar fuori da un cilindro che fa solo ridere.
Sulle altre vicende ricordate – libro paga, comportamento disdicevole ecc.ecc – l’Arnone, mentendo spudoratamente, nasconde all’opinione pubblica ed ai colleghi, il fatto secondo il quale, per le stesse affermazioni ero già stato querelato e sottoposto a procedimento penale avanti l’autorità giudiziaria di Palermo che, dopo aver valutato la documentazione prodotta e le mie dichiarazioni, ha archiviato la querela mettendo in chiarissima evidenza la bontà delle mie affermazioni. Su queste ultime vicende, tuttavia, esistono dichiarazioni rese sotto giuramento all’autorità giudiziaria (ad esempio, l’ex proprietario dell’Impresem, Giovanni Miccichè) e soprattutto un provvedimento del Tribunale di Palermo (che allego) che archivia l’accusa di concorso in associazione mafiosa a carico dell’Arnone con le argomentazioni che avrete modo di leggere e pubblicare.
Quanto sopra e il resto del contenuto della nota stampa, che si commenta da solo, è già oggetto di querela”.
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redazione-vivienna