Ho, altresì, seguito con il dovuto rispetto la seduta del Consiglio Comunale del 15 aprile scorso, condividendo gli interventi seri ed opportuni, che si sono conclusi con la proclamazione dello “stato di agitazione” e la decisione di indire una giornata di generale protesta.
Anche l’iniziativa di presidiare il “Ferro Branciforti Capra” mi appare condivisibile e degna della massima solidarietà.
Mi consentirete, tuttavia, di ritenere tali forme di legittima protesta molto blande, per una classe politica distratta (se non disinteressata) nei confronti delle nostre cose, e flebili per un’opinione pubblica, che comincia a presentare i primi segni di una stanca, dolorosa rassegnazione.
Non ci resta, allora, che gridare le nostre ragioni nei luoghi istituzionali di Enna e Palermo, presidiando quelle sedi sino a quando i nostri interlocutori non si renderanno conto che hanno a che fare con persone, che vogliono civilmente rispettare la legge e l’ordine pubblico, ma decisamente “incazzate”!