Enna. X° giorno del I° Simposio Internazionale di scultura
Enna-city - 16/04/2010
Enna. Siamo arrivati alla conclusione dell’evento che ha visto un laboratorio di scultura all’aperto presso il magnifico Belvedere Marconi. I dieci scultori selezionati provenienti da ogni parte del mondo hanno completato le opere e sono alle prese con la sistemazione e collocazione il loco.
Domani alle ore 18:00 presso la Torre di Federico conclusione dei lavori con il saluto degli artisti che porteranno con se il ricordo di una calorosa accoglienza.
Gli ultimi due scultori sono:
Francesca Bianconi
Nonostante sia giovanissima l’artista di San Benedetto del Tronto (AP) ha partecipato a tantissime mostre e simposi . La sua opera per Enna prende il titolo di “Croce e spada” l’eterna diatriba di ogni secolo vissuto tra Papi e re. La croce infatti rappresenta il potere della Chiesa, imponente sin dalle origini infatti, la chiesa cristiana aveva tenuto nei confronti dell’impegno politico un atteggiamento ambivalente: sicuramente l’esperienza del movimento nazareno guidato dal Cristo (e la sua morte in croce lo documenta) aveva avuto una chiara connotazione politico-rivoluzionaria. La chiesa ha preteso di trasformarsi in un soggetto politico capace di influenzare direttamente tutta l’attività politica del potere laico. Un primo ridimensionamento di queste pretese sarà determinato dall’emancipazione economica e politica della classe borghese, che segnerà la fine del Medioevo e l’inizio dell’epoca moderna. La spada rappresenta il potere politico di Federico II che seppe ben tenere a bada la Chiesa pagando con la scomunica il suo impegno. L’opera della Bianconi fonde i due poteri con movimenti circolari dove ogni simbolo incontra l’altro senza possibilità di evitarsi ma si fondono nell’incontro di una sfera fulcro della scultura e perno vitale dell’esistenza umana.
Jordàn Pedro
Artista spagnolo che cura molto la simmetria nelle sue opere, che risultano sempre armoniche e slanciate.
La sua opera per Enna rappresenta il falco, animale amato da Federico II fino ad identificarsi con lo stesso. Pedro raffigura l’animale in posizione d’allerta, poggiato sull’altura di un costone roccioso, potrebbe essere lo stesso imperatore nel suo castello,lo sguardo è lasciato alla fantasia del visitatore infatti non vengono evidenziati gli occhi .Ciò non incute timore però, è una semplificazione costruttiva senza dettagli ben precisi ma stilizzandone le forme l’artista da sfogo all’immaginazione senza fissarne un punto preciso, così come il suo falco sembra non avere una meta prefissa ma vaghi ovunque venga accolto con saggezza. La perfetta simmetria viene spezzata dalla torsione del becco verso destra,l’unico elemento che si distacca dalla costruzione verticale della sua scultura. Nell’opera di Pedro emerge la percezione e l’analisi che diventano un esercizio della visione immediata altrimenti sfuggente così come il volo del falco.
Anche la Scuola d’Arte di Enna ha partecipato “fuori concorso” al simposio nella persona dell’allievo Liborio Russo che in argilla prima e in gesso successivamente ci ha donato una bellissima scultura rappresentante Federico II e le sue donne amate. Il volto dell’imperatore appare dominante ma alle sue spalle gli amori tormentati dell’uomo che con le sue debolezze donò gioie e dolori alle sue compagne di vita , ma lo stesso autore del Liber Augustalis, esalta la dignitas sexsus, dove la dignità della donna era tutelata a pena di morte per chi le avesse usato violenza se denunciato entro otto giorni, a meno che si riparasse al fatto compiuto il cosiddetto “matrimonio riparatore” sempre se la donna fosse stata disposta ad accettare tutto ciò.
Luisa Gardali