Piazza Armerina: Mentre l’Amministrazione abbaia, i cani mordono
Piazza Armerina - 15/04/2010
Piazza Armerina. Da Filippo Andrea Di Giorgio dell’Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo” riceviamo la seguente nota: “Un recente episodio di una aggressione di un branco di cani randagi in danno di una persona che conosco mi costringe a tornare su un argomento spinoso, che investe, non senza polemiche, la sicurezza e l’igiene pubblica nella città di Piazza Armerina.
Oramai da troppo tempo è evidente che il fenomeno del randagismo è stato affrontato da questa amministrazione con scarsa professionalità e trasandata considerazione, e forse il tempo in questa occasione si sta mostrando galantuomo con coloro che, come noi, nel corso della velenosa e vergognosa campagna elettorale del 2008, annunciarono pubblicamente che si sarebbero battuti per la realizzazione di un canile consorziato.
In questi due anni purtroppo non uno straccio di iniziativa dotata del crisma della serietà è stata assunta da questa Giunta, a meno di non dare considerazione alle vaghe annunciazioni di Nigrelli che troneggiano, oggi più che mai beffarde, sugli organi mediatici di regime.
Solo la fortuna ha impedito che le numerose aggressioni subite dai cittadini potessero assumere contorni ben più gravi delle reiterate lesioni personali provocate dagli animali randagi, peraltro vittime in pari misura di un’Amministrazione cogitabonda, cinica ed inetta.
A fronte di un quadro del genere, che costringe molti utenti a percorrere le strade con uno stato di costante apprensione, un Sindaco veramente capace e consapevole del suo ruolo utilizzerebbe perlomeno le Ordinanze contingibili ed urgenti per cercare di arginare, sia pure in piccola parte, il pericolo incombente sulla sua comunità.
Ma oramai abbiamo smesso anche solo di sperare che il primo cittadino rinsavisca dallo stato comatoso perenne che da due anni cagiona la paralisi amministrativa di una intera comunità.
Ovviamente gli auguriamo di cuore che a svegliarlo non siano un giorno i canini di qualche animale randagio che affondano senza preavviso sulle sue membra assopite”.