Piazza Armerina. Corso biblico diocesano

Si è conclusa a Mazzarino, presso l’Alessi Palace Hotel, la XIII Settimana di Studi di Studi Biblici organizzata, come ogni anno, dal Centro di Studi Biblici “Bet Hokmah” di Mazzarino e dal Centro “Verbum Domini” della diocesi di Catania. Accanto a queste due istituzioni quest’anno compare anche il Centro diocesano per la Formazione Permanente di Piazza Armerina (CFP).
Si è studiato il Libro di Nehemia, testo poco conosciuto ma che si rivela importante per la definizione della prima fase del giudaismo.
Hanno tenuto le lezioni i professori: Tiziano Lorenzin della Facoltà teologica del Triveneto, Padova, Angelo Passaro e Giuseppe Bellia della Facoltà teologica di Sicilia, Palermo.
“Giunti alla tredicesima edizione – commenta don Angelo Passaro, direttore del Centro di Studi Biblici “Bet Hokmah” e del CFP – si può parlare di un appuntamento ormai consueto per un gruppo di cultori delle scienze bibliche. La Settimana Biblica nasce infatti dalla domanda di conoscenza approfondita della Bibbia, dalla necessità di coniugare in maniera intelligente la ricerca esegetica con la riflessione teologica e spirituale. La ricerca esegetica conduce all’intelligenza spirituale delle Scritture. E’ questa la cifra della Settimana Biblica di Mazzarino. In particolar modo quest’anno, il Libro di Nehemia si è prestato a declinare insieme aspetti storico-antropologici, dimensione teologica e approdo spirituale”.
“L’anno prossimo – continua il professor Angelo Passero – la XIV Settimana Biblica verrà celebrata ad inizio gennaio 2011 e sarà dedicata ad uno scritto del Nuovo Testamento”.
L’iniziativa viene sponsorizzata dal vescovo Michele Pennisi che ha dato una svolta per la formazione permanete sia dei religiosi come dei laici. Infatti a Piazza Armerina è sorto l’istituto di scienze religiose per i laici ed ha valenza triennale. E’ direttore don Pasquale Bellante, mentre segretario è don Filippo Ristagno. Nei centri delle diocesi stanno sorgendo dei corsi di formazione di base per i catechisti impegnati nelle parrocchie.
Giuseppe Carà