Elezioni comunali: Nasce ad Enna Alleanza per l’Italia di Rutelli
Enna-city - 09/04/2010
Ad Enna, si riunisce il nuovo gruppo politico di “Alleanza per l’Italia” che si riconosce, in campo nazionale, all’On Francesco Rutelli, ed in Sicilia è rappresentato dai deputati regionali Mario Bonomo ed Egidio Ortisi che saranno presenti alla riunione che potrebbe avere sviluppi concreti nelle prossime amministrative. Organizzatore del neo gruppo politico provinciale è il giovane studente universitario Paride Aprile, che ha trovato numerosi aderenti tra i giovani, suoi compagni di scuola, ed amici ed anche tra persone adulte provenienti anche dai vari partiti esistenti in Enna, ispirati dalla possibilità di partecipare ad una politica nuova e riformatrice, che viene portata avanti dal leader Francesco Rutelli, stanchi di stagnante situazione politica ennese, priva di nuove idee e mancante di programmi validi. E’ ferma intenzione dei nuovi aderenti al gruppo API di candidare a sindaco il giovane Paride Aprile e formare una lista . “Sono contento di aderire al gruppo politico di A.P.I. assieme a miei numerosi coetanei ed amici – ha dichiarato Paride Aprile – che hanno accettato di partecipare alla riunione e di dare la loro adesione. Il nostro maggiore impegno sarà di interessare quanta più gente possibile tra i giovani, le donne, gli anziani che sono stanchi di sopportare la stantia ed incapace classe politica ennese, che non ha saputo costruire niente di nuovo in favore della collettività. Il nostro messaggio è breve ma ricco di contenuti. Vogliamo riportare Enna al suo antico splendore con il Castello di Lombardia, teatro più vicino alle stelle; il Museo Alessi riaperto, il circuito di Pergusa riammesso alle gare automobilistiche importanti; inserire Enna nel circuito nazionale ed internazionale del turismo residenziale e non del solo passaggio mordi e fuggi”.
Intanto, giornate ricche di trattative quelle che si stanno consumando nel capoluogo ennese in vista delle amministrative del 30-31 maggio, quindi la organizzazione di riunioni sia nell’ambito del centrosinistra che all’interno del centrodestra. Proprio i partiti del centrodestra hanno deciso di riunirsi sabato mattina, dopo la riunione di martedì pomeriggio, che si è rivelata ricca di difficoltà, specie dopo le dichiarazioni del deputato regionale del Pdl, Edoardo Leanza, che apertamente ha detto che il candidato sindaco spetterebbe all’Udc, raffreddando gli entusiasmi del MpA la cui delegazione, guidata dal deputato regionale, Paolo Colianni, (era assente il commissario Benintende), aveva segnalato il professor Angelo Moceri, presidente dell’Ersu, nome condiviso da una parte del PdL (Monaco, Massimo Greco, Dante Ferrari), ma mettendo in difficoltà l’Udc, presente il commissario straordinario Giuseppe Drago, perché, allo stato attuale, il partito viaggia a vista, non ha elementi da poter candidare a meno che non si scelga Francesco Comito, capogruppo al consiglio provinciale. L’Udc, e lo sanno tutti, in provincia è un partito in ribasso, in piena crisi, ci sono tre correnti, quasi in contrasto tra loro, quella che fa capo a Calogero Lo Giudice, il gruppo dei due assessori provinciali Litteri e Lantieri, ed il gruppo che si riconosce in Lorenzo Granata e Mario Tedesco. Andare a scegliere il candidato a sindaco all’interno dell’Udc sarebbe un’impresa sicuramente impossibile. L’unico gruppo che garantisce su un candidato è quello che si rifà all’onorevole Ugo Grimaldi, che da tempo ha scelto l’avvocato Maria Teresa Montalbano, bisognerà vedere se gli altri partiti accetteranno questa proposta. Comunque sabato qualcosa di più chiaro dovrà pur venire fuori, visto che è prevista una riunione ma con pochi rappresentanti visto che le riunioni svoltesi sono state quasi “oceaniche”, tutti presenti e tutti a discutere con il risultato di non discutere niente. Nel centrosinistra, invece, si è a due giorni dalle primarie, che si svolgeranno domenica per l’intera giornata, e che vedranno in lizza il senatore Mirello Crisafulli ed il medico Angelo Girasole, mentre, allo stato attuale, la componente Franceschini che vuole candidare il sindaco uscente ,Rino Agnello, si mantiene assente dalla competizione politica, anche se saranno in molti che parteciperanno alle primarie perché,come dicono, anche loro “fanno parte del Partito Democratico”. Le sezioni, quattro, saranno allestite presso il Centro Polifunzionale di via Dello Stadio, presso la Galleria Civica, la palestra polisportiva di Enna bassa e a Pergusa sarà allestito uno stand in via Nazionale. Continua la sua campagna contraria a Mirello Crisafulli l’avvocato Arnone, consigliere del PD ad Agrigento, che da mercoledì sera viaggia per Enna con due camion pubblicitari pieni di manifesti con gravi accuse nei confronti del senatore Crisafulli, e domani ha già annunciato un volantinaggio nel centro città.
Vittorio Di Gangi, in merito ad alcune dichiarazioni di iscritti al PD che si rifanno all’Area democratica , ha voluto rispondere nel tentativo di smorzare contrasti e dissensi. “Il Partito Democratico – ha dichiarato Vittorio Di Gangi – sin dal 21 novembre 2009, nelle sue diversificate sensibilità (Franceschiniani, Lumiani, Bersaniani), all’unanimità aveva deciso di scegliere il candidato alla carica di sindaco attraverso il metodo delle elezioni primarie, proprio per non fare arrogare a pochi intimi il diritto di decidere per tutti e per non mortificare nessuno. Tutto questo nel pieno rispetto dei dettami previsti dalle regole di partecipazione democratica su cui si fonda il partito e di cui le primarie sono un elemento distintivo”. “Certamente – prosegue Vittorio Di Gangi – la mancata accettazione e condivisione delle primarie da parte del sindaco uscente Rino Agnello, così come, per ultimo, la non proposizione da parte dei componenti dell’area Franceschini di candidati, hanno voluto delegittimare la valenza delle primarie. Il fatto che il segretario cittadino faccia rispettare il deliberato assembleare del partito mi sembra assolutamente doveroso sia da un punto di vista morale che da un punto di vista statutario. Abbiamo il dovere di rifarci alle regole anche quando queste a noi non sono gradite”. “ Come ho avuto modo di dichiarare in precedenza – spiega il segretario del PD – con questi atteggiamenti si vuole mettere in difficoltà il gruppo dirigente del partito e si cerca di delegittimare le decisioni assunte unanimemente dall’assemblea cittadina indebolendo il progetto politico complessivo. Tale comportamento fa cadere il velo sulla reale volontà di alcuni componenti del partito che fanno riferimento all’On. Galvagno di giungere alla ricandidatura di Agnello senza passare dalle primarie. Il candidato a sindaco il Partito Democratico ha deciso di farlo scegliere ai cittadini attraverso le primarie che si celebreranno l’11 aprile. Tutto il resto, considerato che un partito può indicare un solo Sindaco, è altra cosa. Il candidato del Partito democratico sarà legittimato dal voto popolare al quale alcuni si sono sottratti non certo per mia volontà ma per loro scelta e che oggi, dopo i tanti rinvii, certamente non addebitabili alla segreteria comunale, sono attoniti perché le primarie si celebreranno veramente”.