Il desiderio di cambiare il pietoso stato attuale, la volontà di spendersi seriamente (e personalmente) per riformare un paese che negli ultimi anni ha visto e soprattutto ha vissuto un declino inesorabile, sono stati i nostri ideali guida nella stesura del nostro programma.
La necessità e il dovere morale di poggiare la mia candidatura su una base solida, quale è il nostro progetto, ha comportato com’è ovvio tempo, da qui il mio silenzio fino a questo momento.
Ho preferito lasciar cadere le provocazioni che mi sono state rivolte a mezzo stampa e online perché, oltre a lasciare il tempo che trovano, appartengono ad una tipologia di politica in cui non mi rispecchio ed in cui non credo. Mentre gli altri parlavano e sparlavano noi abbiamo preferito lavorare.
Da quell’ottobre le adesioni a tale progetto e alla mia candidatura si sono moltiplicate, confermando il consenso popolare che affettuosamente mi si continua a dimostrare.
Parte del nostro tempo è stato speso (mai perso) nel valutare le alternative, i progetti di altri soggetti ed eventuali altre candidature, per allontanare (a differenza di altri) il pericolo d’essere tacciati di personalismo e soprattutto per unire in un’unica lista le migliori proposte ed i candidati più meritevoli.
Alcune trattative sono fallite, altre sono state veramente fruttuose e hanno contribuito a migliorare la nostra proposta, e, in virtù di questo, siamo stati, e siamo, disponibili al dialogo.
Con l’appoggio di questo movimento spontaneo e delle numerose richieste ho deciso quindi di confermare la mia candidatura, appoggiato da una lista civica composta da validi elementi e da un gruppo di lavoro numeroso ed indispensabile”.