Valdittaino interviene su agitazioni panificatori di Piazza Armerina
Piazza Armerina - 19/03/2010
In merito allo stato di agitazione dei panificatori armerini ed alle dichiarazioni dei loro rappresentanti di categoria, è intervenuto l’avvocato Nino Grippaldi, amministratore del Panificio Industriale della Cooperativa Valle del Dittaino. “Riguardo alle insussistenti “logiche distorsive della concorrenza” lamentate dai panificatori armerini – dichiara Nino Grippaldi – osservo come la politica di prezzo adottata dalla nostra azienda risulti essere la logica conseguenza di una sensibilità alla crisi dei consumi, immanente anche nel comparto agroalimentare; essendo calato il prezzo della materia prima (grano duro) anche il prezzo dei derivati (pane, pasta) dovrebbe in parte seguire la stessa tendenza; peraltro, poiché chi parla attua da oltre trent’anni la filiera completa del ciclo di produzione del grano duro siciliano, è importante rilevare come sia sterile la polemica imbastita, perché la vera concorrenza si fa con la qualità del prodotto, la sicurezza alimentare, la valorizzazione dei frutti del territorio”.
“I panificatori della provincia, infatti – continua l’avvocato Grippaldi – hanno accompagnato la nostra azienda nell’iter formativo per il riconoscimento della DOP “Pagnotta del Dittaino”.
Duole oggi apprendere che si vorrebbe infondatamente attribuire una sorta di frode in commercio, infatti la prezzatura del prodotto avviene elettronicamente (siamo stati i primi nel Sud Italia!) ed è impossibile la induzione in errore a danno del consumatore. Comprendo le difficoltà in cui versano gli operatori del comparto, perché sono anche le nostre, ma scagliarsi immotivatamente contro chi produce onestamente e dà lavoro ad oltre 100 persone è scorretto, oltre che lesivo proprio degli interessi dei consumatori! Ritengo, quindi, che la chiusura corporativa arrechi mali maggiori rispetto a quelli che i presunti censori vorrebbero affrontare; occorre invece un dialogo costruttivo tra tutti gli operatori del comparto affinchè si possano superare gli effetti di una crisi congiunturale quale quella che stiamo vivendo”.