Proteste per la viabilità dell’ennese
Aidone - 14/03/2010
“Nell’assordante silenzio calato sulla disastrosa viabilità della nostra provincia mi preme sollecitare la Vostra attenzione affinchè questo problema sia posto all’attenzione dei nostri amministratori a tutti i livelli, e a quanti abbiano competenza in merito, attraverso l’intervento di questa sua prestigiosa testata.
Ci piacerebbe sperare che Vivienna adottasse questo annoso problema facendosi portavoce dell’indignazione, dello sgomento e della rabbia dei cittadini della provincia, degli utenti esterni, loro malgrado costretti a servirsi delle nostre trazzere, e di quei pochi turisti che si vi avventurano.
Considerato l’alto numero di lettori della testata, l’importanza che essa ricopre per le pubbliche amministrazioni che nel loro interesse se ne servono, sarebbe auspicabile aprire una finestra sul problema per monitorarne il decorso o la stasi, il disinteresse o l’interesse, in altre parole per dare una speranza a questa provincia “babba” che sembra ormai rassegnata a farsi calpestare da tutti senza reagire.
Per esperienza diretta voglio affrontare due emergenze.
Parlo dell’interruzione della provinciale 4, presso la galleria nei pressi di Valguarnera, la chiusura infinita dalle motivazioni imperscrutabili che allontana Piazza Armerina e Aidone dall’autostrada e che costringe ad arrischiarsi su una strada…una trazzera, quella di Grottacalda, certo per nulla adeguata a reggere il traffico che la percorre. Intorno a questa problematica è stata creato un gruppo su Facebook “Siamo indignati …riaprite la strada provinciale 4!” che nel giro di pochissimi giorni ha raggiunto gli 800 iscritti. Poi all’improvviso, non si capisce bene per merito di chi, il come e il perché, il gruppo è stato fatto fuori; ma il suo fondatore, per nulla intimorito, né scoraggiato lo ha rilanciato e, in meno di 24 ore, è stato superato il numero di trecento iscritti. Tutto questo denota la grande frustrazione e la preoccupazione che le nostre comunità hanno, oltre che per l’ordinaria viabilità, soprattutto per le speranze, compromesse, del decollo del turismo legato anche al rientro degli importanti reperti ad Aidone dai vari Musei americani: gli acroliti, gli argenti e la Venere.
Aidone, nel pieno di questi eventi senza precedenti, non è per nulla aiutata da una viabilità adeguata: l’interruzione, ormai da mesi, della statale 288 e la deviazione sulla SP 114, la allontana da Catania, considerato che gli aidonesi hanno sempre preferito la statale, meno di 70 km, contro i 100 km del percorso via autostrada. A proposito di quest’ultima abbiamo visto sopra quanto sia difficile per noi raggiungere la A19. La SS 288 che collega Aidone a Piazza Armerina versa ormai in condizioni quanto meno precarie: un fondo stradale che con le ultime acque va sempre di più deteriorandosi, la manutenzione dei bordi, delle cunette e soprattutto delle banchine trascurata ormai da decenni, i segnalatori antinebbia a pavimento, così importanti per la nostra nebbiosa cittadina, distanziati in modo esagerato o addiritura sdradicati o ricoperti di fango e terriccio ; la strada parallela, dal Ciappino all’ingresso del paese, già esistente in forma di trazzera, presentata con prosopopea dalla Provincia come una delle opere, in accompagnamento all’evento Venere, pronta da realizzarsi, è entrata invece nel dimenticatoio dei fumosi progetti del nulla. E infine il percorso a zig-zag sulla SS 117 bis che, nei pressi di Piazza Armerina, si è trasformata in un pericoloso gruviera, i cui innumerevoli buchi non hanno il tempo di venire ricoperti da una manciata di asfalto che sono nuovamente svuotati dalla prima pioggia……..
Il quaderno delle lamentele potrebbe essere in infinito ma certo se vi si riservasse uno spazio costante qualcuno prima o poi dovrebbe rispondere. Grazie della paziente attenzione”.
Franca Ciantia
n.d.r.: Carissima amica, giornalmente riportiamo di frane, chiusure di strade sia gestite dall’ANAS che dalla provincia: una sola cosa è certa il grande silenzio di chi è preposto sia a livello Istituzionale che politico (solo e sempre chiacchiere di prossimi e urgenti interventi) ma tutto resta irrisolto. Una ultima considerazione: l’abbiamo voluto noi e ne siamo degnamente rappresentati.