Le celebrazione di chiusura del corso è avvenuta nella chiesa Sant’Antonio di Padova il cui parroco è Salvatore Zagarella; hanno dato la presenza il sindaco con la giunta municipale e le massime autorità militari, il vice questore Giancarlo Consoli, il capitano Michele Cannizzaro, Silvio Blandini, Giovanni Semplice ed altri.
Il corso è stata tenuto da don Luca Bassetti, Maria Grazia Mara e Francesca Cocchini; sono intervenuti Vittorio Malfa, Don Giusepe Giuliana, Salvatore Martinez, Angelo Strazzanti, mentre le liturgie eucaristiche sono state presiedute da monsignor Michele Pinnisi.
I corsisti circa un centinaio hanno avuto approfondimenti della realtà locale. A Montagna Gebbia con don Giuseppe Giuliana è stata studiata la figura di Monsignor Giacomo Magno, insegne biblista armerino. Con Salvatore Martinez si è fatta una escursione nella tenuta dei fratelli Luigi e Mario Sturzo ora utilizzato per un recupero di ex detenuti. Con Maria Katia sono state visitate le icone della Madonna, presenti nel museo diocesano armerino. A Gela nella parrocchia “Regina Pacis” di Angelo Strazzanti vi è stato un incontro con le realtà giovali e si è chiusa con la visone di un musicol.
A chiusura della cerimonia don Rino ha dichiarato: “Esprimo il mio compiacimento per l’accoglienza che ci è stata riservata principalmente dal vescovo Michele Pinnisi ed dai parroci di Piazza Armerina e di Gela; in maniera particolare gratitudine va a quei laici che con il loro intervento hanno contributo alla formazione umana dei partecipanti al corso. Questo corso di formazione permanente, che è alla sua quindi edizione, si è rivelato ancora una volta una preziosità per il cammino di inserimento nella storia e nelle realtà territoriali dell’isola in cui i presbiteri si trovano ad operare”.
Giusepe Carà