I lavoratori, infatti, sono giunti ad un punto di rottura che precede quella che potrebbe diventare una vera e propria crisi sociale, per il territorio, già martoriato e privo di risorse, della provincia di Enna.
Tutti assieme chiedono, precisano i portavoce del gruppo, che venga riconosciuto uno stato di lavoratori che tenga conto delle funzioni, dell’utilità e della professionalità che ormai ognuno di loro ha acquisito negli anni. Che tale riconoscimento sia tutelato attraverso una contrattualizzazione presso l’ente. “Non è più possibile, a quarant’anni, continuare a lavorare per cinquecento euro al mese senza la benché minima tutela previdenziale e contributiva – gridano a tutta voce – i lavoratori – Aspettiamo per lunedì prossimo la nostra deputazione regionale e nazionale, affinché si faccia carico della nostra problematica investendo le competenti sedi regionali o nazionali”.