Villa Romana: degrado inimmaginabile

Piazza Armerina. “Ho trovato la Villa Romana, patrimonio dell’Unesco, in uno stato di degrado inimmaginabile”. Si apre così la lettera di Lidia Anna Spitaleri, presidente regionale delle “Giacche verdi Sicilia”, l’associazione di volontari a cavallo per la protezione civile e la salvaguardia ambientale, fautrice delle eccellenze monumentali e naturalistiche del nostro territorio. La presidente è stata nella città dei mosaici in occasione della costituzione del raggruppamento provinciale di Piazza Armerina.
“Comprendo che c’è un cantiere aperto ma non comprendo – scrive – come si possa far visitare la villa nelle condizioni in cui l’ho trovata, con una sola stanza aperta nella confusione generale. Ho visto tutti i turisti, nessuno escluso, lamentarsi vivacemente per le condizioni di visita loro imposte”.
La Spitaleri aggiunge di avere parlato anche con numerosi operatori del settore turistico armerini: “Ho trovato amarezza e scoraggiamento nei ristoratori, i commercianti e tutti gli operatori economici e turistici con cui sono venuta a contatto. Ho costituito a Piazza Armerina un importante raggruppamento con il forte proposito di incentivare la promozione del territorio per mezzo del cavallo, legando natura e cultura secondo una formula oggi vincente, ma mi chiedo come si possa promuovere un territorio dove non sembra esserci nessuna attenzione per le dinamiche economiche e turistiche legate al sito archeologico che rappresenta l’attrattiva principale di Piazza Armerina e dintorni”.
Un commento duro che allo stesso tempo è un grido di allarme sulla situazione che si è creata nel sito archeologico siciliano più famoso al mondo. La presidente delle Giacche verdi, ultimata la sua visita, si è fatta carico di far conoscere le problematiche che stanno vivendo gli operatori del settore, ma anche di rendere nota la situazione all’interno della Villa romana del Casale a seguito dei lavori di restauro.
“Mi sono impegnata a far conoscere la situazione della Villa romana – conclude la lettera – auspicando che politici e istituzioni rivolgano l’attenzione verso un’area della Sicilia oggi fortemente colpita dalla disorganizzazione cantieristica e burocratica”.
Giulia Martorana