Villa Romana del Casale e la Venere di Morgantina al consiglio provinciale di Enna
Enna-Provincia - 12/02/2010
Enna. Dibattito molto vivace quello, avvenuto, mercoledì pomeriggio, nel corso dei lavori del consiglio provinciale, presieduto da Massimo Greco, presente il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, con al centro dell’attenzione di Giunta e Consiglieri provinciali i lavori alla villa Romana del Casale e la preparazione di tutto il territorio all’arrivo della Venere di Morgantina, previsto per il gennaio-febbraio del 2011. Si è partiti da un’interrogazione presentata dal consigliere del Pdl Sicilia, Sergio Malfitano, e data l’importanza dell’argomento, tutto il consiglio provinciale è stato coinvolto perché ci sono giustificate preoccupazione circa l’ultimazione dei lavori alla villa Romana e circa l’arrivo ad Aidone della Venere. I ritardi sono diventati immensi e si ha il sospetto che questi ritardi non siano casuali, ma vogliono preparare le giustificazioni da parte dell’assessorato regionale per far viaggiare la Venere verso altri lidi, invece di arrivare direttamente ad Aidone. Una situazione che era stata messa in luce già un anno fa. Sull’argomento è stata chiesta la convocazione di un Consiglio provinciale straordinario con la presenza dell’assessore regionale ai Beni Culturali Armao e dell’assessore regionale al Turismo, Nino Strano per avere chiarezza su questi delicati argomenti che sono importanti per lo sviluppo del territorio ennese, in quanto non si può consentire che Aidone e l’intera provincia di Enna possa mancare questo appuntamento culturale di valore mondiale. Al presidente Monaco è stato chiesto da più parti di seguire da vicino la situazione, di essere sempre vigili, perché dai corridoi dell’assessorato regionale ai Beni Culturali arrivano notizie poco confortanti come quella che per completare il tutto, sistemare la chiesa di San Domenico dove accogliere e sistemare la Venere di Morgantina ci vogliono circa 36 mesi, vale a dire tre anni, nel frattempo la Venere sarà portata ovunque a Roma, come a Palermo, Catania o in altre città, provocando un danno di immagine ed economico notevole. I consiglieri provinciali sull’argomento hanno chiesto chiarezza e desiderano incontrare l’assessore Armao per avere risposte chiare su questo importante argomento.