Aidone. “Sui luoghi dei Siciliani antichi” ha visto, domenica 24 gennaio, la partecipazione di oltre cento atleti, innamorati dei pedali, venuti da ogni parte dell’Isola per correre alla volta del Castello di Gresti. La domenica si è aperta con un clima rigido ma qualche raggio di sole, mentre qua e là nel cielo si faceva vedere l’azzurro. Sereno, quindi e tempo ideale per lo sforzo dei ciclisti, i quali hanno percorso, da Aidone, una strada suggestiva tra curve e tornanti nel cuore della Sicilia degli alberi da frutto e dei seminativi (di un verde smeraldo in questa stagione come il prato dei campi di calcio). Dopo circa dodici chilometri, passati per una sorta di canyon naturale, maestosa e possente, si è disvelata agli occhi degli increduli ciclisti la Rocca del Castel di Gresti. Su una cresta di roccia che sprofonda in un inaccessibile dirupo, l’antica dimora posta a guardia della Città siculo-greco-ellenistica di Morgantina, si offre alla vista, sullo sfondo di un’ubertosa vallata, nella quale si apprezza il lavoro del contadino siciliano. Una sorta di paradiso terrestre, a cui Castel di Gresti fa da porta e da guardiano. Per qualche minuto la pace abbandonata del maniero è stata turbata dal vocio dei gitanti. Un rapace tra i merli del castello, con un sordo gracchiare, ha abbandonato la sua postazione all’arrivo della masnada di mountain bike.
Giampaolo Schillaci, Presidente dell’Associazione FIAB Regionale: “Oggi, a Castel di Gresti, abbiamo unito cultura ed enogastronomia in una giornata di mountain bike ben organizzata dagli amici di Piazza Armerina. Alla masseria Santanna siamo stati accolti da padroni di casa veri anfitrioni del gusto contadino e dell’innata cortesia. La ricotta affiora, è fatta a regola d’arte – dice il Presidente regionale Fiab – ma lo stesso è per il primo sale, (terminato un pezzettone se ne prende un altro) il pane è “sponzato” nell’olio di casa e il vino rosso e sincero scorre a fiumi. L’efficiente consapevolezza di Mtb “I Vispi siciliani” meritava un pieno riconoscimento – conclude il prof. Giampaolo Schillaci – e così la FIAB Siciliana ha deciso di affidare loro l’organizzazione dell’evento Mtb del 7 marzo 2010 in occasione della Terza Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate”.
Il presidente del gruppo piazzese, Totò Trumino, sorridente a fianco del suo Presidente regionale ed attorniato dagli amici de “I Vispi”, delinea già la prossima avventura. “Il sette marzo – dice – andremo alla scoperta della più importante “Via dello zolfo” in Sicilia, quella strada ferrata detta “A Piducchiusa” che collegava le miniere di zolfo di Floristella e Grottacalda a Piazza Armerina, Caltagirone e Dittaino. Una ferrovia strategica e difficile, realizzata nel cuore della Sicilia negli anni Venti, autentico capolavoro di ingegneria ferroviaria, tratta a scartamento ridotto, con percorsi in salita che il treno affrontava con l’ausilio della cremagliera, attraversamenti di boschi fitti e rigogliosi ed interessanti gallerie”.
Poi un istante di riposo e quindi su per la risalita che conclude una bella giornata ancora una volta dedicata dai “Vispi siciliani” alla riscoperta del patrimonio storico ed archeologico di Sicilia.
Un’altra puntata quindi nella Sicilia del cuore, nell’Isola che non c’è più, una via “dolce” alla riscoperta del nostro passato.