Comune Enna. Assessore Palma risponde agli edicolanti

Enna. “Comprendo benissimo le preoccupazioni manifestate dagli edicolanti in relazione alla grave crisi in atto che sta coinvolgendo tutte le attività economiche, anche le loro, senza esclusione alcuna.
Comprendo anche il fatto che in momenti come questi ci si aggrappa a qualsiasi appiglio nel tentativo di tutelare i propri interessi e di arginare le minacce rappresentate da possibili ulteriori concorrenti. Pur tuttavia mi corre l’obbligo di precisare alcuni aspetti che possibilmente ai più sfuggono”. Così l’assessore alle Attività Produttive Tonino Palma in risposta agli edicolanti.
Secondo l’assessore il Comune non può non applicare, con il rischio tra l’altro di essere commissariato, le norme che impongono la redazione del piano delle edicole, che deve prevedere una ottimale distribuzione di tali attività nel territorio per rispondere in maniera adeguata ai bisogni dei cittadini. Le recenti normative, in particolare la direttiva comunitaria 2006/123/CE, del 28 dicembre del 2006, che regolamenta le attività nel campo dei servizi, vanno nella direzione opposta a quella auspicata dagli edicolanti, affermando il principio che, così come già avvenuto per i panificatori, gli acconciatori, i tassisti, ecc., non si possono porre limiti numerici alla libera iniziativa degli imprenditori.
“Il Comune in questo ambito, ritenendo ancora non del tutto chiare le disposizioni che riguardano le edicole, nelle more che la Regione si esprima sulla completa liberalizzazione del settore, che per la Comunità Europea sarebbe dovuta decorrere dal 28 dicembre 2009, ha semmai arginato questo fenomeno, ponendo dei limiti ragionevoli” aggiunge l’assessore Palma.
Nel redigere il piano in questione, il Comune si è quindi attenuto a quanto previsto dalla normativa regionale in vigore, cercando di operare “in maniera saggia e prudente” aprendo anche il confronto con i rappresentanti degli edicolanti e dei distributori, ai quali sono stati esposti i criteri e le motivazioni che hanno portato a tali scelte.
Dal confronto non sono emersi fatti ostativi che hanno messo il Comune in condizione di dover rivedere l’impostazione del piano che prevede, in ultima analisi, una migliore copertura dell’offerta in alcune aree ben precise della città, ovvero nell’area del Castello di Lombardia, dell’Ospedale, dell’Università e della zona di S. Lucia, che sono zone completamente scoperte e che registrano un’alta presenza sia di popolazione residente che fluttuante.
“Per estrema chiarezza, in fine, mi rende difficile comprendere “l’unanime condivisione e sostegno” da parte degli edicolanti “alle dichiarazioni del distributore locale” che ad oggi, in assenza del piano delle edicole, in parecchie occasioni, ha determinato, senza alcuna regola o attenzione all’interesse collettivo e della categoria, la crescita e la distribuzione incontrollata delle edicole nel territorio – dice ancora Palma – Se poi gli edicolanti ritengono che sia meglio demandare ad un singolo soggetto privato l’attività di pianificazione territoriale, devono sapere che non trovano assolutamente d’accordo questa amministrazione, che non vuole, né può, sottrarsi al compito che gli conferisce la legge e che continuerà quindi a svolgere il proprio ruolo di pianificazione e di regolamentazione, mantenendo sempre attivo il confronto con le parti, ma con l’intento di garantire gli interessi di tutti, dei cittadini così come degli edicolanti. Questo è l’unico sistema in grado di affermare quello stato di diritto che consente a tutti di avere le stesse opportunità e di sentirsi ugualmente tutelati e rispettati”.

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redazione-vivienna