Enna. Contestato lo sblocco licenze per le edicole del Comune
Enna-city - 15/01/2010
Enna. Giorni addietro abbiamo pubblicato dello sblocco delle licenze per le edicole nel Comune capoluogo. Ci è pervenuta in redazione la seguente lettera firmata: “Non ci risulta che ad Enna ci fossero delle licenze bloccate, ci sembra anzi che non sia a conoscenza delle leggi sull’editoria che nel corso degli anni, a partire dal 5 agosto del 1981, sono state pubblicate e recepite regolarmente dalla Regione Siciliana emettendo dei decreti attuativi, l’ultimo dei quali, in ordine di tempo, è del mese di novembre 2002.
E’ la legge che stabilisce le regole per la concessione delle licenze e non i comuni.
I comuni non sono delegati quindi a redigere regolamenti autonomi, ma al contrario dotarsi di un piano per stabilire una rete di vendita di punti ottimali adeguandosi alle direttive della legge.
In pratica il piano deve rispettare delle regole;
– la distanza tra i punti vendita non inferiore a m. 350;
– rispettare il rapporto di un punto vendita per mille famiglie;
– tenere conto dei dati di vendita degli ultimi 2 anni;
– che i punti siano “ottimali”;
– acquisire i pareri degli editori, dei Distributori, delle organizzazioni di categoria pareri obbligatori anche se non vincolante.
Dovendo rispettare tutti questi principi, riesce difficile capire -come in una riunione come quella del 23 novembre- da un lato si parla di redigere un regolamento, dall’altro si fissano dei punti vendita ben definiti e cioè uno ad Enna Alta e ben 3 ad Enna Bassa, ignorando che Enna Alta con 6685 famiglie potrebbe avere soltanto 7 punti vendita e già ne abbiamo 8 esistenti; mentre Enna Bassa con 2420 Famiglie ha diritto a 3 rivendite che al momento sono già attive.
Per non sottolineare i bilanci decisamente modesti con cui le attuali rivendite devono fare i conti.
Infatti al comune già nell’anno 2008, con lettera del 08/05, era stato comunicato il grave stato di difficoltà in cui da tempo versano le imprese di distribuzione in considerazione sia dell’aumento dei costi gestionali, dei trasporti e sia del calo delle vendite delle edicole.
Il 28/10/2009 è stato inviato infatti un prospetto in cui si evidenziava che nel 1° semestre del 2008 sono state vendute 247.600 copie di quotidiani mentre nel 1° semestre del 2009 la vendita è stata di 230.381 copie con una differenza in negativo di -17.228 copie.
Per i periodici un differenza, pure, in negativo di copie – 3132.
Con questi splendidi numeri si pensa di aumentare i punti di vendita, ammesso che la legge lo consenta?”.