Centuripe. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.335/2008 è stata dichiarata l’illegittimità della quota di tariffa relativa al servizio di depurazione e fognatura, per tutte le unità immobiliari che non risultino allacciate all’impianto di depurazione; la Società AcquaEnna, al contrario di altri Enti gestori che hanno ottemperato al principio stabilito dalla Corte Costituzionale (es: la Sidra di Catania), continua a recapitare agli utenti le fatture con l’applicazione delle tariffe per il servizio di depurazione e fognatura anche se non dovute e non prendendo atto della dichiarata illegittimità della pretesa impositiva;
diversi cittadini, non sopportando tale pretesa, hanno effettuato i versamenti con la decurtazione della parte relativa al canone di depurazione e fognatura, non dovuta;
a seguito di tale parziale versamento, da parte della Società AcquaEnna è stato richiesto il pagamento di detta quota, con la diffida, in caso di inottemperanza, della sospensione della fornitura idrica.
Con nota dell’8 gennaio 2010 indirizzata al Consorzio A.T.O. n.5, il sindaco di Centuripe Antonino Biondi ha diffidato la società AcquaEnna ad effettuare qualunque sospensione dell’erogazione idrica per tutti quegli utenti che non hanno proceduto al pagamento della sola quota relativa al canone di depurazione e fognatura;
ha invitato altresì l’A.T.O. idrico a voler porre in essere ogni dovuta azione di controllo affinché da parte della Società AcquaEnna non venga effettuata alcuna sospensione della fornitura idrica, correlata al mancato pagamento della suddetta quota, che sarebbe, oltre che iniqua, illegittima e arbitraria.