Il Sen.Mirello Crisafulli probabile candidato a Sindaco per Enna

Enna. La decisione dell’assemblea del Partito democratico di procedere alle primarie per la designazione del candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative di primavera nel capoluogo, perché così vuole lo Statuto del partito, ha spinto l’attuale sindaco del capoluogo a rinunziare ad una sua possibile ricandidatura, lasciando agli elettori la scelta del candidato a sindaco. Secondo quanto detto nell’assemblea di domenica mattina nell’aula magna del Liceo Linguistico, le primarie dovrebbero svolgersi il 17 gennaio prossimo e sostanzialmente si svolgeranno in tutti quei comuni dove a primavera si voterà per il rinnovo di giunta e consiglio comunale. L’autoesclusione di Rino Agnello apre, di fatto, la ricerca del candidato sindaco, un rappresentante del PD che sia nelle condizioni di raccogliere dei suffragi tali da consentire di rivincere le elezioni, così come è avvenuto cinque anni fa con l’accoppiata Agnello-Mastroianni, ritenuti, allora, i rappresentanti emergenti del centrosinistra. Ovviamente sono tanti coloro che vogliono candidarsi a sindaco, ed in questo contesto si parla di Mario Alloro, attuale capogruppo al consiglio provinciale, anche se lui ha dichiarato ufficialmente di non essere interessato al problema, Lorenzo Colaleo, ex assessore ai Lavori Pubblici, sempre nell’area di centrosinistra, c’è il professore Vincenzo Cimino, commercialista, che pare voglia presentare una sua lista civica, e si parla anche con una certa insistenza di una possibile candidatura del senatore Mirello Crisafulli, il che, sostanzialmente annullerebbe qualsiasi candidatura in quanto il prestigio del laeder del PD è molto conosciuto e potrebbe rappresentare la carta vincente, tenuto conto che il centrosinistra dovrà riconquistarsi una sua credibilità perché in città nessuno ha voluto capire che lavorare per cinque anni con un dissesto finanziario non è sicuramente facile perché mortifica le possibili programmazione, in questi anni , sono venute a mancare le possibilità finanziarie e non certo la programmazione per migliorare la città. E’ opinione generale all’interno del partito Democratico che le primarie dovrebbe vedere in lizza al massimo due tre candidati a sindaco, per evitare che poi dall’atto democratico quali sono le primarie si passerebbe alla lotta fratricida tra chi vorrebbe essere preferito nella candidatura a sindaco. In questo senso l’opera diplomatica del segretario comunale,Vittorio Di Gangi, ma anche la responsabilità del vertice provinciale del PD dovrebbero evitare questo tipo di lotta fratricida. Già la lotta interna al consiglio comunale è sintomatica di scarsa coscienza politica, rivedere tutto questo anche nelle primarie sarebbe sicuramente penalizzante per tutto il centrosinistra.

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redazione-vivienna