Ieri Aidone ha vissuto la sua prima giornata – evento, felice preludio del prossimo 13 dicembre, la data storica del rientro e della collocazione degli acroliti delle dee di Morgantina al Museo Archeologico.
A mezzogiorno, alla presenza del Vescovo di Piazza Armerina, del Presidente della Provincia, di autorità civili e militari, scolaresche e numerosi cittadini, è stata solennizzata l’intitolazione dell’ex piazza Macello a Papa Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio l’elegante edificio ricavato nell’ex Mattatoio comunale, destinato a diventare punto di accoglienza e di informazione turistica, è stato inaugurato con un avvenimento importante per la storia degli scavi archeologici di Morgantina, la presentazione del volume “Morgantina, a cinquant’anni dall’inizio delle ricerche sistematiche”.
Il libro raccoglie gli atti del Convegno tenutosi in Aidone il 10 dicembre 2005 per celebrare i 50 anni dalla scoperta di Morgantina, e costituisce, a detta degli intervenuti, un’opera fondamentale per divulgare le conoscenze scientifiche acquisite, a partire dall’identificazione, ormai indiscussa, del sito con la città siculo-greca di Morgantina, e per tratteggiare lo stato dell’arte degli scavi del sito; il risultato “è un testo di alto livello scientifico” che però, come afferma il Professore Frasca, “strizza l’occhio alla comunità locale cui è in parte diretto”.
Il volume è stato pubblicato dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università degli Studi di Catania, il ruolo del Comune di Aidone, oggi come allora, è stato quello di organizzare nel 2005 la giornata di studio e oggi la presentazione della pubblicazione degli atti.
Pur in un clima informale, tra il festoso e l’autocelebrativo, gli intervenuti hanno tutti concordato su alcune asserzioni. La scoperta di Morgantina ha costretto gli studiosi, anche i più scettici, a rivedere tutte le certezze che si avevano sulla storia della Sicilia antica, come profeticamente aveva affermato il primo grande archeologo, il professore Sjoquist, citato da Silvio Raffiotta, “Dopo Morgantina bisognerà riscrivere la storia della Sicilia” (valga come esempio la presenza del denaro romano che ha costretto gli studiosi di numismatica a riaprire la questione sulla sua datazione). La posizione centrale ed interna di Morgantina all’interno dell’isola, ne fece il punto di accoglienza e nel contempo di irradiazione delle diverse culture greche che avevano caratterizzato la colonizzazione della Sicilia, soprattutto calcidesi e geloi; le testimonianze del rapporto tra gli indigeni siculo-morgeti e i nuovi colonizzatori greci, stigmatizzato dalla presenza di Ducezio e dal suo sogno di riaffermazione dell’identità dei siculi, aprono uno squarcio sulla storia mai scritta della Sicilia pregreca e della convivenza delle due culture; l’inattesa grandiosità dei ritrovamenti, la quantità notevole di monete, anche di grandissimo pregio, sia di conio locale che di importazione, le innumerevoli e importanti testimonianze relative ai culti delle dee eleusine rivelano, per dirlo con le parole del professore Mauro Corsaro “una complessità di culture che vivono in un universo complesso”. Morgantina va dunque valorizzata non solo all’interno dei circuiti turistici ma anche e soprattutto negli ambienti accademici con una maggiore attenzione e cura da parte di storici, archeologi, numismatici.
L’attenzione prestata in questa occasione dall’Università di Catania fa ben sperare, come puntualizza, il procuratore Silvio Raffiotta, in una provvida apertura degli studiosi di questo Ateneo verso Morgantina, che hanno lasciato per cinquant’anni alle università americane per merito delle quali, tuttavia, esiste la stessa Morgantina ed esistono degli studi sistematici. I poderosi volumi pubblicati dalle Università americane che si sono alternate negli scavi sono anche gli unici ma faticano ad arrivare alla massa di studiosi ed estimatori italiani sia per il fatto di non avere mai subito una traduzione dall’inglese sia per la difficoltà di reperimento, dal momento che la vendita è affidata a librerie altamente specializzate. Non era presente il professore Malcom Bell, di cui nella pubblicazione è riportato un importante saggio e a cui la comunità aidonese, grata per il suo grande interesse per Morgantina e per il ruolo di sapiente mediatore esercitato nella restituzione degli acroliti, ha voluto attribuire la cittadinanza onoraria.
Franca Ciantia