PALERMO – “Piuttosto che cercare aree da perimetrare e dar vita ad una nuova colata di cemento offrire, a chi è rimasto senza abitazione a causa della frana di Giampilieri e Scaletta Zanclea, una soluzione abitativa rapida attraverso contributi personali vincolati all’acquisto di una nuova abitazione”.
Lo propone l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione siciliana Nino Beninati sottolineando che“nella città di Messina c’è sufficiente disponibilità di alloggi già realizzati e in attesa di acquirenti e pronti per soddisfare le esigenze degli sfollati. Una legge apposita che usi i soldi dell’emergenza per dare un contributo destinato alle famiglie rimaste senza casa, vincolato al contratto di acquisto, consentirebbe tempi celeri per la soluzione della crisi, garantirebbe agli sfollati la facoltà di scegliere la propria nuova abitazione ed il quartiere dove risiedere e permetterebbe di abbattere il maggior numero possibile di immobili nell’area a rischio e, dunque, riqualificare e rinaturalizzare la zona. Al tempo stesso le opere di risanamento sarebbero meno onerose per l’amministrazione pubblica ed il rischio verrebbe eliminato o almeno contenuto”.
“Naturalmente – aggiunge l’assessore – per i destinatari si tratterebbe di una facoltà e non di un obbligo. Toccherebbe a loro scegliere il contributo per l’acquisto immediato di una nuova abitazione o attendere la ricostruzione che dovrà, comunque, essere estremamente rapida”.
“Ciò permetterebbe, oltre alla prioritaria risposta abitativa nei confronti di chi è rimasto senza casa – conclude Beninati – di movimentare l’economia nella provincia di Messina. Si tratterebbe di un’azione pratica, diretta ed efficace perché questo sistema è già stato sperimentato nel 2002 quando con la legge 4 si riuscì a garantire case nuove agli abitanti del complesso “La Gazzella”, rimasti senza abitazione a causa di eventi franosi analoghi”.
Manlio Viola