TROINA. Le campagne di Troina, in questi giorni d’inizio d’autunno dalla tiepida temperatura, sono invase pacificamente da una moltitudine di raccoglitori di funghi provenienti in gran parte dai Comuni del Catanese. Le abbondanti piogge cadute nei scorsi giorni hanno stimolato la comparsa dei funghi epigei spontanei. Molti di questi raccoglitori di funghi sono raccoglitori professionali, nel senso che li raccolgono per venderli. Cospicuo è anche il numero dei raccoglitori amatoriali, cioè di quelli che raccolgono i funghi per il consumo diretto. Dal 2006, la raccolta e la commercializzazione di funghi epigei spontanei in Sicilia è regolamentata dalla legge regionale n. 3 dell’1 febbraio 2006. Per raccogliere i funghi, ci vuole il tesserino nominativo regionale che il Comune di residenza rilascia a chi ha frequentato un corso di formazione micologica autorizzato dall’assessorato regionale all’agricoltura e foreste ed superato conseguito l’attestato d’idoneità. Chi raccoglie funghi, senza avere questo tesserino, si espone a delle sanzioni pecuniarie. Viene multato anche chi, pur avendo il tesserino, raccoglie i funghi nei modi e nei luoghi non consentiti o ne raccoglie in quantità superiori a quelle previste dalla legge: 4 kg al giorno per il raccoglitore amatoriale e 12 kg al giorno per il raccoglitore professionale. I 42 tesserini rilasciati fino ad oggi dal Comune di Troina sono amatoriali. E’ prevedibile che il loro numero aumenti perché sono 82 i raccoglitori di funghi che hanno frequentato i 4 corsi di formazione micologica organizzati dal Comune di Troina in questi ultimi 2 anni. I raccoglitori amatoriali di funghi epigei spontanei di Troina si sono costituiti in associazione e l’hanno denominata “Lapisc”, che è il nome di un tipico fungo che cresce nell’omonima contrada. Non tutti quelli che vanno per i campi a raccogliere funghi hanno il tesserino nominativo regionale di autorizzazione. Tenuto conto del numero consistente di raccoglitori di funghi, molti si chiedono se non sia il caso che l’Azienda sanitaria provinciale di Enna istituisca un centro di controllo micologico pubblico previsto dall’art. 9 della 352 del 1993. Se, prima di giungere a tavola per essere magiati, i funghi venissero controllati in questi centri di controllo, si ridurrebbero in misura consistente i casi d’intossicazione ed i conseguenti ricoveri ospedalieri.
Silvano Privitera