Così ha scritto un anonimo cittadino nei cartelli affissi con dello scotch ai quattro lati della mal ridotta fontana ottagonale di piazza Antonello da Messina nel cuore di Enna bassa. Lo stato di ordinario degrado e di sporcizia della città è sotto gli occhi di tutti. Sono tanti i cittadini, ma anche il presidente del Comitato zona Monte, Salvatore Ferro, a sollecitarci a rappresentare, attraverso le pagine del nostro giornale, all’amministrazione comunale che l’unico buon biglietto da visita per la città è la pulizia e il decoro di strade e piazze. Dunque, ci risiamo. Cambiano le stagioni ma i problemi rimangono sempre gli stessi. Ci si illude che il peggio sia passato, ma a queste latitudini le sgradite sorprese, a quanto pare, non finiscono mai. Piazza Europa nei pressi della fontana, piazza Antonello da Messina appunto, piazza della Legalità, ma anche via Trieste, viale dell’Unità d’Italia, viale delle Olimpiadi, stradella di servizio dell’autodromo di Pergusa. Ci fermiamo qua, perchè l’elenco potrebbe essere lungo: dovrebbero essere il fiore all’occhiello della città ma la realtà è, purtroppo, diversa. E parla di degrado, di quelle maledette erbacce che non mancano mai, di aiuole non curate, di angoli colmi di immondizia. E’ un film già visto: in estate si vede la presenza di qualche turista in città, ma la cartolina offerta è un mix di incuria e degrado. Nonostante gli interventi di qualche mese fa, a Enna è tornata l’emergenza. Crescono le erbacce e nessuno si premura a sfoltirle. “Scrivete qualcosa per questa sporcizia che c’è in giro”.–E’ l’esortazione di Angelo Rocca, nostro vecchio compagno di scuola incontrato qualche giorno fa all’ingresso dell’autodromo di Pergusa. “E’ un peccato che la città –dice un ennese in vacanza residente in Lombardia- non sia curata a dovere. Piante non curate, rifiuti qua e là, non è il massimo per noi che veniamo in vacanza e ci aspetteremmo un’altra situazione. Speriamo che il prossimo anno troveremo una città meno degradata”. E’ il destino di Enna: essere oppressa dalle erbacce e dai rifiuti sparsi per terra. Ma è proprio così difficile dare continuità al progetto città pulita? Evidentemente, gli interventi straordinari di qualche mese fa non bastano. Senza dimenticare che l’inciviltà di chi vive la città fa il resto. Bottiglie e cocci di vetro che rappresentano il “conto” salato delle notti d’estate dei giovani ennesi, ma anche sacchetti di plastica fuori dai contenitori segni di oscena inciviltà di tanti cittadini che, a volte, in automobile, senza scendere li depositano a terra o li lanciano sbagliando “canestro”.
Giacomo Lisacchi