Enna. Riunione dei capigruppo su scala mobile

Enna. Sarà elaborato un documento unitario, sottoscritto dai capigruppo delle forze politiche presenti in consiglio comunale e provinciale, che ieri mattina si sono riuniti sotto la presidenza di Massimo Greco, presidente del Consiglio provinciale, e di Paolo Gargaglione, presidente del Consiglio comunale. Un documento che sarà inviato al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, al ministro responsabile del Cipe per evidenziare che la realizzazione della scala mobile o percorso meccanizzato tra Enna bassa ed Enna alta è sicuramente un’opera molto importante per il capoluogo ennese, il cui centro storico, senza traffico, diventerebbe più vivibile. Tra i capigruppo mancava Luigi Carabotta, capogruppo del MpA in consiglio comunale, e c’è stata una rapida apparizione del capogruppo, Luca Faraci, de “la Destra”. L’obiettivo del documento è quello di non perdere il finanziamento di 30 milioni da parte del Cipe, che per Enna è una grossa risorsa, convincere che si tratta di un progetto importante per la città. Non è che il documento risolva il problema, perché domani si saprà se il finanziamento sarà annullato e probabilmente spostato in un’altra città siciliana, che si trova ad avere un progetto definitivo, pronto per indire la gara di appalto. Insomma esistono tutte le condizioni perché “il percorso meccanizzato tra Enna bassa ed Enna alta” diventi solo un tentativo fallito che aveva come obiettivo quello di migliorare un capoluogo di provincia, anche se qualche parte politica andava alla ricerca di “interessi particolari”. A proposito di politica c’è da sottolineare che qualcuno vorrebbe accusare l’ingegnere Giovanni Petronio di avere fatto di tutto per far fallire l’iniziativa. E’ un’accusa gratuita per un professionista che sino all’ultimo ha cercato di lottare contro il tempo, di riuscire ad ottenere il parere favorevole di tutte le istituzioni interessate, e bisogna dire che si è trovato un “muro di gomma” difficile da superare. Certo nel progetto quel parcheggio multipiano in una zona geomorfoligicamente debole poteva essere un assurdo, ma il primo stralcio (forse è stato questo l’errore) lo prevedeva perché doveva esserci in un percorso meccanizzato una stazione di partenza in caso contrario la scala mobile sarebbe servita a poco. Troppe varianti nel progetto e questo ha complicato il suo cammino burocratico sino ad arrivare al parere negativo del Genio Civile, che, di fatto, ha bloccato tutto quello che c’era da bloccare. Domani ci sarà una riunione a Palermo sulla scala mobile e sarà difficile avere risposte positive.