Enna. Riunione capigruppo su scala mobile

Enna. Domani mattina, alle 12,30, nella sala della giunta provinciale, si riuniranno i capigruppo delle forze politiche presenti in consiglio provinciale ed in consiglio comunale, presieduti dai presidenti Massimo Greco e Paolo Gargaglione per discutere sulle problematiche, legate alla realizzazione del percorso meccanizzato di collegamento tra Enna bassa ed Enna bassa, e sul parere favorevole espresso dall’ingegnere capo del Genio Civile, ingegnere Vincenzo Di Rosa, in quanto il progetto presentato era diverso da quello che aveva ricevuto il parere favorevole l’8 febbraio dell’anno scorso, e tra l’altro si voleva realizzare un parcheggio multipiano in un terreno di debolezza geomorfolgica, secondo il PAI che lo assegna alla categoria P3, ad alto rischio. Difficile poter riprendere il discorso con il genio Civile, anche perché i tempi sono molto stretti, addirittura il 5 agosto, si chiude burocraticamente la vicenda a Palermo, ed ovviamente si perde anche il finanziamento di 30 milioni di euro concessi dal Cipe, a meno che non avvenga un miracolo, tenuto conto che il presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, incontrando il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, ha fatto delle mezze promesse circa il recupero della somma. Il presidente del consiglio comunale, Paolo Gargaglione, su quest’ultima iniziativa, dice che ”si spera sempre anche perché, non realizzare la scala mobile, significa mortificare un in territorio, un’intera classe dirigenziale e politica perché si va a perdere una grande opportunità di sviluppo socio-economico per il territorio ennese, proprio mentre si è in piena crisi”. “Si tratta di un’opera – continua a Paolo Gargaglione – che avrebbe dato un volto nuovo alla città, l’avrebbe resa più vivibile, meno oppressa dal traffico veicolare, pronta a diventare una città universitaria e della cultura”. Ma Paolo Gargaglione fa delle precisazioni, sostenendo che “in questa vicenda della scala vi sono delle responsabilità politiche in quanto il progetto importante ha subito rallentamenti strani ed una variazione sostanziale che, alla fine, si è dimostrato alla fine penalizzante per il progetto stesso. Cambiare è stato un atto distruttivo perché nel progetto originario il parcheggio multipiano, quello della discordia, non c’era, ma nella zona di villa Pisciotto c’era soltanto una stazione di partenza ed arrivo, che poteva essere benissimo realizzata anche in un terreno geomorfologicamente debole.