Enna. La settimana che va ad incominciare dovrebbe essere quella decisiva per il completamento della giunta provinciale, tenuto conto che, dopo l’azzeramento della precedente giunta provinciale da parte del presidente Pippo Monaco, sono stati nominati soltanto quattro assessori, perché gli altri quattro dipendono esclusivamente dalle decisioni che debbono prendere al proprio interno l’MpA, che dovrebbe segnalare tre nominativi, e l’Udc che il nominativo l’ha segnalato, attraverso il segretario regionale Saverio Romano, nella persona del leonfortese Antonino Salamone, anche se il consigliere Francesco Comito, che aveva segnalato per la sua componente un altro nominativo, non è d’accordo. Le dimissioni del segretario provinciale del MpA, Giorgio Bruno, che sicuramente non ha uno spirito guerriero a livello politico, ha complicato la situazione perché ha allungato i tempi della crisi ed ha messo in difficoltà non solo il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ma anche il segretario regionale del movimento, Lino Leanza, che sono intervenuti a muso duro nella “vicenda Enna” per cercare di risolvere la crisi, che ovviamente non è politica, ma semplicemente una lotta “alla poltrona”, così come è avvenuto anche nell’assegnazione dei posti di sottogoverno. In questo contesto molto confuso e, per certi aspetti, privo di logica politica, si inserisce il problema della componente del PdL, che fa capo al sottosegretario Gianfranco Miccichè ed all’onorevole Grimaldi. Il problema è chi gli potrà cedere un assessorato, l’MpA da tre scenderebbe a due, ma creerebbe problemi di assetto all’interno del movimento oppure l’Udc che da due scenderebbe ad uno (quello che ha già Luisa Lantieri, vice presidente della Provincia) con tante ripercussioni all’interno dello stesso partito ma anche all’interno della coalizione. Situazioni, dunque, complesse che possono creare turbolenze, fratture, proteste all’interno di una maggioranza, che in consiglio provinciale potrebbe non esserci più. Non bisogna dimenticare che all’interno della maggioranza ci sono due contestatari che sono Alfredo Colianni del Pli e Sergio Malfitano; se a questi due si aggiungono un rappresentante dell’Udc (Lorenzo Granata o Francesco Comito) ed il rappresentante de La Destra (Luca Faraci) , l’opposizione passerebbe a 13 e il centrodestra a 12 con tutte le conseguenze del caso perché si verificherebbero condizioni di non governabilità per la giunta provinciale, guidata da Pippo Monaco. Proprio il presidente della Provincia ieri mattina era fiducioso, nel senso che tra domani ed al massimo martedì sarà nelle condizioni di nominare gli altri quattro assessori, sempre che non avvengono altre turbolenze all’interno della maggioranza di centrodestra. Intanto per domani pomeriggio è convocato il Consiglio provinciale.