Sicilia. Nuovo forum delle associazioni cattoliche del mondo del lavoro
Enna-Cronaca - 01/07/2009
Ci siamo occupati con costanza e continuità delle Associazioni cattoliche del mondo del lavoro operanti nel Paese e in Sicilia, per la storia che rappresentano, per il protagonismo avuto “nell’affermazione dei principi d’autonomia dell’azione sociale rispetto alla sfera politica e istituzionale, del ruolo della sussidiarietà, del reciproco riconoscimento tra le rappresentanze imprenditoriali, dei lavoratori e dei soci cooperatori, del valore della mediazione tra interessi di parte e quelli generali”(1), nella evoluzione sociale dell’Isola, ed infine per i meriti conseguiti nella proiezione d’alcuni validi operatori, dirigenti e amministratori nelle istituzioni locali e regionali.
Ora è tempo di acquisire maggiore visibilità “e la capacità di esprimere competenza, ma soprattutto, nell’esercizio della responsabilità sociale rivolta a favorire ricadute positive nell’agire individuale e collettivo ,in particolare a beneficio delle persone svantaggiate”,come ha ricordato il presidente del MCL,Costalli al recente XVI Congresso della CISL.
Non è mancata la nostra attenzione ai nobili tentativi di trovare convergenze, unità d’azione, scambi di esperienze specie all’interno delle associazioni di natura ecclesiale,nella moderna visione laicale postconciliare, che è presente nell’associazionismo cattolico, aperto alla società multiculturale e multireligiosa.
Il sito, www.cdal- Monreale.it, diretto dalla prof.Rosa Maria Scuderi, raccoglie alcune note al riguardo (2), sia della Consulta diocesana Aggregazioni Laicali CDAL, che della Consulta Regionale (CRAL), ha accolto e diffuso alcuni articoli sull’argomento, rimbalzati nel sito www.fasokamba.it del web master Angelo Rocca, nel Blog Terramia www.maik07.wordpress.com di Michele Vilardo, nel motore di ricerca www.google.it e in altri ospitali siti e motori, non ultimo www.yuotube.it
C’è così toccato di parlare del MCL, delle ACLI, dei loro Stati generali in Sicilia, del movimento Per l’Unità dei Focolari, di RETINOPERA, dei Serra Club e dei programmi sociali, dibattuti e proposti dalle Consulte, delle Settimane Sociali dei cattolici,dei dibattiti e dei concorsi banditi per i giovani dalla Fondazione Carlo Donat Cattin, della solidarietà culturale,organizzativa e politica, offerta da“Sicilia Mondo” agli emigranti ed agli Immigrati, dell’associazione Scienza e Vita.
E tali argomenti per alcuni anni sono stati presenti, per la nostra ostinata volontà in CNTN e Teleregina.
Ora, all’avanzare della crisi economica, ci giunge dall’ultimo Consiglio nazionale del MCL, riunito a Roma, la notizia della Costituzione di Un nuovo Forum per le persone e le Associazioni d’ispirazione cattolica nel mondo del lavoro.
Al documento costitutivo hanno aderito, per primi: Natale Forlani, portavoce del Forum, Raffaele Bonanni, Segretario Generale della CISL, Carlo Costalli, Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Massimo Ferlini, Vicepresidente Compagnia delle Opere, Giorgio Guerrini, Presidente Confartigianato, Luigi Marino, Presidente Confcooperative e Monsignor Francesco Rosso, Assistente Ecclesiastico MCL.
Con l’iniziativa, che ha preceduto di non molto il citato Congresso della CISL al quale, per le associazioni del Forum, ha portato il saluto proprio Carlo Costalli, si afferma nel documento costituente: “i firmatari intendono rispondere agli appelli, fatti dal papa Benedetto XVI, affinché i cattolici impegnati nelle istituzioni e nel sociale si facciano classe dirigente attiva, propositiva, visibile nell’affrontare la grave crisi economica, che investe la nostra società”. (1)
Un impegno non da poco, che accogliamo con interesse e che non potrà non coinvolgere l’associazionismo del mondo del lavoro siciliano, i congressi, i programmi di formazione e d’azione sociale.
L’attesa non è pertanto inusitata e pone interrogativi ai movimenti dell’Isola.
Il documento deve essere considerato fondamentale per un processo di sintesi operativa per le avanguardie intellettuali cattoliche presenti nell’associazionismo del mondo del lavoro che si propongono di “promuovere riforme e cambiamenti rispettosi della dignità dell’uomo e imperniati sulla giustizia sociale”.
L’analisi della crisi, operata nel documento, nella sua universalità, con le prospettive drammatiche per i paesi più poveri e per i ceti più deboli, manifesta, infatti “una domanda di profondi cambiamenti nelle politiche economiche, nei rapporti tra stato e mercato, nella cooperazione tra stati nazionali, sulle esigenze di ridare slancio allo sviluppo delle imprese e ai fabbisogni di coesione sociale”.
Da qui la priorità di “mobilitare le forze e le risorse disponibili per salvaguardare lo straordinario patrimonio produttivo e occupazionale, che rischia di essere depauperato da una grave recessione economica”.
La crisi, per i cristiani impegnati nel mondo del lavoro, diventa doverosa occasione ed opportunità, per utilizzare risorse finanziarie, tecnologie, conoscenze,per rendere equo e sostenibile lo sviluppo economico. Si generalizza, nella continuità dei valori ispiratori, l’ambito delle responsabilità per i singoli, le famiglie, i gruppi, le organizzazioni produttive, le istituzioni.
Il documento non trascura il ruolo della politica ed in quest’ambito quello delle rappresentanze sociali del lavoro e del volontariato, che acquistano nuova consapevolezza della “complessa dimensione degli interessi e dei bisogni,che la politica è chiamata a ricondurre a sintesi possibili in nome del bene comune”. (1)
“Alla tradizionale necessità di conciliare gli interessi tra capitale e lavoro”, si afferma nel documento, “si aggiunge l’esigenza di trovare giusti equilibri tra le tutele di chi lavora e di chi è escluso dal mercato del lavoro, tra le esigenze della produzione con quelle dell’ambiente, tra diritti dei lavoratori ed il rispetto dei cittadini utenti dei servizi, tra generazioni anziane e giovani”.
Ed al centro della mobilitazione dell’associazionismo si focalizza “la centralità della persona, motore d’innovazione, sviluppo e giustizia sociale”.
“Diffondere la responsabilità sociale nelle imprese, nella Pubblica Amministrazione, nell’esercizio della professione mette in rilievo la centralità delle persone, sia nella dimensione della valorizzazione delle risorse umane negli ambiti produttivi che dell’attenzione ai bisogni dei cittadini, siano essi consumatori, utenti dei servizi, risparmiatori o contribuenti”.
Si preannunciano i temi di nuove iniziative formative nel mondo associativo, sui veri fattori dell’innovazione, sui valori ed i comportamenti che caratterizzeranno quel capitale sociale, che farà “la differenza tra le comunità aperte, innovative e solidali e che realizzano la migliore combinazione tra crescita economica e coesione sociale e quelle in cui prevale sfiducia, corporativismo sociale, difesa dei privilegi e illegalità”.
All’Associazionismo, che s’ispira alla Dottrina sociale della Chiesa, il Forum propone nuovi traguardi nella diffusione di questi valori.
Non è tanto una rivoluzione valoriale, per i dirigenti, i militanti, gli associati, quanto una mobilitazione collettiva e individuale, che prende le mosse della crisi per assicurare un futuro migliore alla nostra comunità, fondando iniziative e richieste alle Istituzioni per una organica politica di sostegno alla famiglia ed al lavoro.
Per il documento “c’è da contrastare la crisi economica, garantendo la sostenibilità della domanda interna di prodotti e servizi delle famiglie, che è ancora sottodimensionata rispetto agli altri Paesi europei. Soprattutto per gli interventi verso la non autosufficienza, per la conciliazione tra lavoro e famiglia per l’acquisto di servizi verso le persone. I rischi della perdita di lavoro possono essere contrastati con una riforma di sostegno al reddito, che garantisca una adeguata protezione temporale a tutti i lavoratori,indipendentemente dai settori e dalla dimensione d’impresa”.
Né mancano, da parte delle associazioni proponenti, indicazioni per chi opera nelle istituzioni politiche davanti al dramma della disoccupazione meridionale e siciliana: “Sono urgenti interventi strutturali per ridurre la disoccupazione di lunga durata,migliorare l’occupabilità e l’occupazione dei giovani diplomati e laureati,per adottare modelli europei di Welfare to Work per tutti coloro che perdono il lavoro,contemperando buoni sostegni al reddito con servizi,formazioni e incentivi, finalizzati al reinserimento al lavoro con una partecipazione attiva e responsabile degli interessati”.
Saremo, pertanto, attenti nel presentare altri aspetti del documento nell’atteso trasferimento alle comunità locali da parte del vasto patrimonio associativo dell’Isola.
L’appello del pontefice Benedetto XVI ai cattolici, impegnati per contribuire alla formazione della classe dirigente italiana, ci auguriamo non resti, intanto ,inascoltato dalle associazioni, che operano nel mondo del lavoro dell’Isola, mentre arriva la terza Enciclica Caritas in Veritate.
Il nuovo Forum è atteso in Sicilia e cresce il coordinamento dell’operatività dell’associazionismo.
Ferdinando Russo
onnandorusso@katamail.com
1)Il Documento Valori Cristiani e Lavoro nel III Millennio in www.italiannetwork.it/news
e in www.azionecattolica.it/aci/MLAC/news280 Forum PersoneAssociazioni ispirazione crisian.pdf
2)Il sito della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali di Monreale
WWW.cdal-monreale.it in atto ospita anche alcuni documenti della Consulta Regionale CRAL