Gestione personale Provincia Enna. Ai sindacati replica l’Assessore Di Natale

Enna. L’Assessore provinciale alle risorse umane, dott. Paolo Di Natale a seguito della polemica (con relativo documento) insorta con le organizzazioni sindacali della Provincia regionale di Enna ha ritenuto opportuno intervenire al fine di chiarire le varie posizioni, suddividendo la problematica nei seguenti nove punti:

1. Destano stupore talune affermazioni contenute nel comunicato stampa dei rappresentanti sindacali del pubblico impiego : C.G.I.L. – CISL – UIL – CONFSAL – CSA – pubblicato, nei giorni scorsi, da ViviEnna – in merito alla recente approvazione da parte della Giunta del nuovo Ordinamento degli uffici e dei servizi provinciali. Ritengono i sindacalisti che l’organo deliberante avrebbe “… partorito un risultato modesto”.

2. Spiace dover constatare che i rappresentanti sindacali – pur avendo partecipato a ben quattro riunioni delle delegazioni trattanti sull’argomento non abbiano colto le innovazioni introdotte nel nuovo ordinamento né siano stati capaci di suggerire o porre in discussione concrete ed articolate proposte alternative.

3. L’accusa del tutto gratuita di aver voluto “agevolare qualche dipendente” non merita di essere raccolta per la sua voluta genericità, dettata dalla mancanza di coraggio nel fare nomi e cognomi, precisando – anche – la natura ed il valore dell’agevolazione. Purtroppo, una certa assuefazione alla pratica del favoritismo è dura a morire.

4. Il limitatissimo parere tecnico contrario, reso dal Dirigente del personale, concerne la disposizione regolamentare, secondo la quale al Segretario Generale della Provincia possono essere attribuiti taluni circoscritti compiti gestionali. Questa previsione non è, affatto, nuova essendo già prevista nel vecchio regolamento organico (art. 12 comma 4), approvato dalla Giunta con deliberazione n. 61 del 24.4.2002, senza alcun rilievo da parte delle rappresentanze sindacali. Ma, nel 2002, la Giunta non era presieduta dal Dr. Giuseppe Monaco !

5. Il nuovo testo del regolamento, recentemente approvato, presenta diverse statuizioni innovative rispetto al passato, alcune delle quali si evidenziano, a titolo puramente esemplificativo:

a. si prevede che gli incarichi dirigenziale a soggetti esterni ( in atto sono 3) non possono più essere affidati per “ chiamata diretta” ( come si è fatto sino ad ora), ma devono essere preceduti da selezione pubblica ampiamente divulgata;
b. si prevede e disciplina la delega di funzioni dirigenziali:
c. si prevede che le commissioni giudicatrici dei concorsi devono essere scelte per sorteggio pubblico dall’apposito albo regionale senza alcuna ingerenza dell’amministrazione;
d. si introduce il principio della piena equiparazione tra lavoro pubblico e lavoro privato, prescrivendo la valutabilità – tra i titoli di merito – dei servizi prestati presso privati datori di lavoro;
e. si dà facoltà all’amministrazione di prescrivere – per la copertura di determinati posti – il requisito di ammissione di un punteggio minimo nel conseguimento del titolo di studio richiesto;
f. si è soppresso un Settore organizzativo ed il relativo posto di Dirigente, del quale non si avvertiva l’esigenza, ma che nel 2004 era stato istituito senza alcuna obiezione da parte della organizzazioni sindacali in sede di concertazione.

6. Va ricordato che il nuovo regolamento segue la decisione dell’amministrazione – presa a marzo scorso – di ridurre a 22 il numero delle posizioni organizzative per aderire ad una esplicita richiesta di contenimento avanzata dalle organizzazioni sindacali. Infatti, tali posizioni dal numero originario di 16, nel 2002, erano lievitate a ben 31 senza che risultassero opposizioni o rilievi dei rappresentanti sindacali nelle varie fasi di confronto con l’amministrazione.

7. Si tralascia ogni valutazione sulle critiche di natura prettamente politica contenute nella presa di posizione dei rappresentanti sindacali sia perché esulano dalle mie competenze sia perché non appare corretto mischiare le vicende politiche della maggioranza consiliare con gli aspetti tecnici di un intervento normativo, avente come solo scopo quello di dare definizione giuridica alla struttura organizzativa dell’Ente nonché efficienza, economicità ed efficacia all’azione amministrativa.

8. E’ interesse dell’amministrazione valorizzare il proprio personale, riconoscere allo stesso la pienezza dei diritti e delle tutele sindacali, ma esigere – anche – da parte loro disponibilità ed impegno specie in un momento di grave crisi economica e finanziaria che coinvolge gli enti locali, condizionando ogni loro intervento volto a garantire occupazione e dignità a tanti giovani esclusi dalle attività produttive.

9. Preme ribadire che le organizzazione sindacali, con l’amministrazione del Presidente Monaco, hanno avuto ampio spazio in sede concertativa, dimostrato dai relativi verbali dei lavori ed – ancora – ne avranno – come già programmato – nell’attività dell’amministrazione diretta a disciplinare ex novo la materia delle posizioni organizzative, la contrattazione decentrata ed ogni altro aspetto del rapporto di lavoro che richieda l’intervento sindacale.


A seguito delle numerose richieste quanto pubblicato dalla nostra testata giornalistica in data 12 c.m.

Provincia Enna. Cgil Fp Cisl Fp Uil Fpl Confsal Fenal e Csa offesi da dichiarazioni Presidente Monaco

Enna. Le segreterie provinciali dei sindacati Cgil Fp Cisl Fp Uil Fpl Confsal Fenal e Csa in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della provincia regionale di Enna ad un quotidiano regionale fanno presente quanto segue:
“Si immaginava che Ella, sig. Presidente, stimato professionista, fosse avulso da certi giochetti in voga tra i politici di professione: scaricare su altri, sui predecessori la propria incapacità a governare e invece…. che delusione!!!! Spiace sentire da una persona, che riveste un incarico istituzionale di rilievo, certe affermazioni gravemente lesive per tutti i dipendenti di quella Amministrazione di cui Lei, da circa un anno, è il massimo rappresentante. Le sue dichiarazioni sono inaccettabili, non si può sparare nel mucchio colpendo tutto il personale. Si è reso conto di avere offeso tutti i dipendenti dell’Ente (eccetto i pochi che, evidentemente, godono della sua simpatia)?
Ha definito “parenti e amici degli amici” il personale amministrativo, assumendosi così la responsabilità di avere lanciato una grave accusa infamante verso coloro che con dignità e rispetto del proprio ruolo, si impegnano giornalmente ad espletare il proprio lavoro onestamente.
Ha dichiarato che i “120” precari, tranne poche eccezioni (supponiamo le solite simpatie personali) “non hanno interesse e volontà di lavorare”. Lo sa, sig. Presidente, che la maggior parte di detti precari è quotidianamente impegnata con grande senso di responsabilità al raggiungimento degli obiettivi nonostante il numero ridotto delle ore lavorative? Lo sa che a volte questi precari si fermano oltre l’orario di ufficio, senza mai percepire alcuna indennità?
Ci poniamo una domanda: “Quante volte ha sentito la necessità di avere un incontro con le forze sociali di categoria?” Ad un anno dal Suo insediamento non conosciamo neanche il suo volto, tranne che attraverso le fotografie apparse durante la campagna elettorale con il motto “la svolta è iniziata”.
Non abbiamo mai avuto il piacere di vederLa in delegazione trattante, demandando alle problematiche del personale l’Assessore al ramo, Dott. Di Natale.
Sarebbe stata cosa gradita, invece, almeno una volta, la Sua presenza, al fine di comprendere meglio, soprattutto quando si è discusso sulla rideterminazione della dotazione organica in uno al Regolamento al fine di comprendere meglio il Suo pensiero sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi, redatto secondo le direttive impartite dalla Sua Amministrazione.
Ha avuto un anno di tempo per intervenire su detta riorganizzazione e solo ultimamente la Sua Giunta, ha partorito un risultato modesto, frutto anche delle solite mediazioni politiche per agevolare qualche dipendente nonostante un parere tecnico contrario dell’Ufficio competente e dei Sindacati.
Appaiono offensive, inoltre, anche le sue valutazioni qualunquistiche riferite ai Licei Linguistici Provinciali, che non si addicono al capo di una amministrazione, delegato dai suoi elettori ad amministrare un territorio che presenta problematiche socio economiche disastrose e che dovrebbe essere impegnato, cercando di sfruttare al meglio le professionalità presenti nell’Ente, alla risoluzione delle problematiche del territorio e non cercare di mascherare la propria incapacità politica e la mancanza di coesione della maggioranza, scaricando la colpa sul personale dipendente.
Non ci saremmo mai permessi, a torto, viste le Sue dichiarazioni, di esprimere un giudizio sulla Sua capacità politica di risolvere problemi del territorio e fra tutti quello più evidente della raccolta rifiuti, problematica fortemente cavalcata durante la campagna elettorale”.

PER LE SEGRETERIE PROVINCIALI:
CGIL FP: LA SPINA
CISL FP: ARENA
UIL FPL: ADAMO
CONFSAL – FENAL: ARGENTO
CSA: FILECCIA

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Su gentile concessione del Quotidiano di Sicilia, si riporta quanto pubblicato il 4 giugno 2009

Monaco, ospite del QdS per il 1875° forum con i Numeri Uno
INVESTIRE MEGLIO LE RISORSE DISPONIBILI
Il bilancio della Provincia è di 40 mln €. Troppe le spese fisse
Testi di Valerio Martorana

Com’è questa esperienza da presidente della Provincia?
“Un’esperienza bella sotto certi punti di vista, perché c’è l’impegno, si cerca di fare qualcosa di utile ed importante per la tua terra, brutta, perché c’è una delusione terrificante per quanto riguarda il contorno. Ci troviamo in una situazione di abbandono totale, le risorse diminuiscono sempre di più e le difficoltà aumentano. Nel caso mio specifico ho trovato una serie di impegni assunti difficilmente riducibili”.
Una condizione diffusa per tutti?
“Non conosco le realtà delle altre province. Il grosso problema dell’ente provincia è essenzialmente uno: i miei predecessori, che godevano di contributi a pioggia in quel periodo, hanno impostato una gestione della struttura come se fosse una struttura privata per fare business. Si sono messi a creare una serie di società miste, mantenute dalla provincia, che non riescono a garantire il servizio per cui sono nate ed hanno un costo di gestione elevatissimo; d’altra parte ridurre il costo significa mandarli a casa ed immaginatevi cosa potrebbe scaturirne fuori.
Io ho chiesto di ridurre il costo e di modulare la propria attività. In questi giorni avremo la rimodulazione operativa di una delle più grosse società che abbiamo, la Multiservizi, che costa 3 milioni e 800 mila euro l’anno con una produttività scarsissima. Sto facendo qualcosa che sicuramente agli occhi degli interessati sarà impopolare ma credo che per uno che gestisce la cosa pubblica è necessario fare, non licenzierò nessuno ma andrò a convertirla.
Utilizzerò anche alcune professionalità in cose più utili. Per esempio, riconvertiremo 54 guardia caccia in lavoratori della strada, lasceremo un numero esiguo di guardia caccia e gli altri, circa 34, li porteremo a pulire le strade. Ci sarà un sistema di parametri e di controllo. Abbiamo grandissimi problemi di viabilità: 3000 chilometri di strada, non facciamo neanche le riparazioni”.
La provincia che bilancio ha?
“Non è eccessivo, complessivamente sui 40 milioni di euro; la cosa grave è rappresentata dalle spese fisse. La Multiservizi costa 3 milioni ed 800 mila euro l’anno ed i licei linguistici (strutture apparentemente bellissime) gravano nelle casse dell’ente per 3 milioni e 600 mila. Abbiamo circa 420 alunni con un costo che potremmo mantenerli in un collegio”.
Perché?
“C’è un numero di docenti esagerato, hanno studiato un meccanismo per venire incontro alle esigenze degli alunni e della cultura, hanno lasciato libero arbitrio alle scelte degli alunni, per cui in una classe di 14 alunni, si possono trovare tre ragazzi che scelgono l’inglese, due lo spagnolo, tre il tedesco e due l’inglese. In una classe, ci sono quattro insegnanti e quattro lettori, si assiste ad una moltiplicazione dei pani”.
L’organico dell’ente com’è strutturato?
“Un organico paurosamente disorganizzato. Abbiamo uno squilibrio notevole in pianta organica perché oltre ai dipendenti di ruolo, ci sono circa 120 persone tra lsu, puc ex art 23 e che evidentemente, tranne poche eccezioni, non hanno interesse e volontà di lavorare. La struttura è squilibrata a vantaggio delle professionalità amministrative, si registra una carenza di geometri ed ingegneri (langue il settore tecnico). Pur avendo in pianta organica posti liberi per 28 geometri e circa 12 ingegneri, non possiamo effettuare alcuna assunzione poiché si rischia di sforare il patto di stabilità”.
“Cosa fanno gli amministrativi?
Sono parenti e amici degli amici. Vivo in continua emergenza, creare un diverso clima è faticoso. La svolta è che qualcuno deve porre rimedio, ciò provocherà malumori, malcontento ma nel prossimo futuro avremo i risultati. Ci sono tante opere pubbliche abbandonate che sono un’offesa alla povertà, significa aver buttato dei soldi. Attraverso un apposito bando li offriremo ai privati in gestione trentennale ed in cambio loro dovranno ultimare i lavori e rendere tali strutture funzionali”.

AL VIA LA VENDITA DELLE STRUTTURE IMMOBILIARI. UN’OPERAZIONE CHE PORTERÀ GUADAGNI ALL’ENTE
Qual è la situazione patrimoniale della provincia?
“La situazione è disastrosa: abbiamo deciso di vendere le strutture inutili della provincia. La cosa gravissima è, per esempio, che ho trovato trentaquattro case cantoniere abbandonate ed ubicate in zone bellissime. Vogliamo venderle, attraverso un’apposita asta pubblica, al maggior offerente. C’è un problema però: questi beni non sono accatastati”.
Quando tempo occorre per accatastarli?
“Per l’accatastamento, mi dicono, occorrono diversi mesi. Per ora sto pensando di razionalizzare la spesa. Noi siamo i proprietari anche dell’ex caserma dei vigili del fuoco ad Enna Alta; ad Enna bassa abbiamo fatto la nuova caserma e quei locali sono stati restituiti. Quando sono arrivato alla Provincia ho trovato un impegno di vendita alla forestale (non sapevo che quei locali fossero di proprietà della provincia), così ho bloccato l’operazione”.
Come ha agito?
“In mezza ala, in questo momento, ho allocato il liceo classico (sono in corso di sistemazione i locali nuovi) e nell’altra ala sto allocando gli uffici della provincia, senza pagare alcun affitto. Posso affermare che entro la fine dell’anno non avremo più locali in affitto con un risparmio di circa 200 mila euro l’anno”.


Il comunicato stampa sulla pianta organica della Provincia di Enna diramato il 11 giugno 2009:
Nella seduta del 9 c.m. scorso la Giunta Provinciale ha deliberato l’approvazione di due importanti provvedimenti . Il primo riguarda il riordino dei Servizi e degli uffici con annessa dotazione organica del personale, il secondo concerne il disciplinare dei controlli interni ed, in particolare, l’attività ed il funzionamento del Nucleo di valutazione della dirigenza nonché la istituzione del controllo di gestione. I Settori organizzativi dell’Ente sono stati ridotti da 10 a 9 con la soppressione del decimo Settore “Presidenza ed affari istituzionali”, creato nel 2005, ma ritenuto dalla nuova Amministrazione del tutto superfluo. Le competenze del Settore soppresso sono state attribuite – in gran parte – al primo Settore “Affari Generali”. Conseguentemente si è provveduto alla eliminazione di un posto di Dirigente Amministrativo. La dotazione organica del personale dipendente è stata ridotta, complessivamente, da 348 a 336 posti, dei quali 116 sono vacanti. Va tenuto conto, però, che sono in servizio presso l’amministrazione provinciale circa 108 dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato, inquadrati, nella quasi totalità, nelle categorie B e C per l’accesso alle quali è richiesto il semplice diploma di maturità. La maggiore carenza di personale riguarda le categorie professionali D e D3 per l’accesso alle quali è prescritto il possesso del diploma di laurea spesso congiunto al diploma di abilitazione professionale. In queste due categorie sono vacanti ben 38 posti d’organico. La normativa finanziaria statale degli ultimi anni ha leso gravemente l’autonomia organizzativa degli enti locali, ponendo vincoli di spesa molto rigidi che impediscono la provvista di personale di livello direttivo, professionalmente qualificato, mentre è stata consentita la proliferazione dei rapporto di lavoro precari e a termine, anche, al di là delle effettive esigenze dei servizi. In buona sostanza, gli enti locali – Provincia di Enna compresa – hanno svolto negli ultimi anni l’improprio ruolo di ammortizzatori sociali per lenire la disoccupazione giovanile. Il nuovo regolamento dei servizi provinciali ha disciplinato anche le procedure dei pubblici concorsi, eliminando la previsione dei concorsi per soli titoli. Da ora in poi l’accesso ai posti di ruolo dell’amministrazione dovrà avvenire per pubblico concorso per soli esami o per titoli ed esami. Le commissioni giudicatrici saranno pubblicamente sorteggiate dall’albo regionale, previsto dalla legge, e l’amministrazione resterà del tutto estranea alla loro attività di valutazione, a garanzia dei principi di trasparenza, pubblicità ed indipendenza di giudizio. Per quanto attiene gli incarichi dirigenziali esterni è stata eliminata la norma contenuta nel vecchio regolamento che consentiva la “chiamata diretta“ ed è stata prevista apposita “selezione pubblica “, previa pubblicazione di bando e valutazione dei curricula professionali degli aspiranti. Altre novità riguardano la valutazione dei servizi resi a soggetti ed enti privati nei concorsi per titoli ed esami nonché la facoltà di prescrivere un voto minimo dei titoli di studio richiesti come requisito di ammissioni ai pubblici concorsi. L’Amministrazione provinciale è seriamente impegnata nel reperimento di risorse finanziarie che consentano, nel rispetto dei limiti di legge, l’indizioni di pubblici concorsi per la copertura di alcuni posti di livello direttivo, ritenuti indispensabili per assicurare i servizi pubblici resi alla collettività. Nella stessa seduta la Giunta Provinciale ha approvato il Disciplinare di organizzazione e funzionamento dei controlli interni. Il nuovo strumento regolamentare serve a disciplinare: 1. il controllo della legittimità, della correttezza e della regolarità dell’azione amministrativa dell’ente; 2. la verifica, attraverso il controllo di gestione, dell’efficacia, efficienza ed economicità dell’operato dell’amministrazione; 3. la valutazione del personale dirigenziale; 4. la valutazione dell’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, dei programmi e degli altri strumenti di indirizzo amministrativo. L’Amministrazione annette particolare importanza all’attività di controllo in considerazione della drastica riduzione delle risorse finanziarie disponibili per effetto delle ultime leggi finanziarie dello Stato e della Regione. Si intende, poi, attuare concretamente il principio che ogni forma di remunerazione aggiuntiva deve essere legata al conseguimento di effettivi risultati al di fuori dei normali compiti imposti dalla qualifica rivestita da ciascun dipendente. In assenza di risultati visibili e misurabili non potrà essere consentita alcuna elargizione, a pioggia, di risorse finanziarie. Con l’adozione dei due nuovi regolamenti, l’Amministrazione Monaco ritiene di avere raggiunto uno degli obbiettivi che si era subito fissati e che costituiscono il presupposto per un migliore e più proficuo impiego delle risorse umane di cui la Provincia di Enna dispone.

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