SELINUNTE. “È arrivato il momento di istituire il Parco archeologico di Selinunte. Non ci sono più motivi validi per ritardarne l’istituzione”. Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare, lancia l’appello durante il convegno in ricordo del padre, Vincenzo Tusa, che si è svolto proprio nel cuore dell’area archeologica di Selinunte, al Baglio Florio. Due giornate di studio (ieri e oggi) dal titolo “Selinunte ed il Mediterraneo nelle nostre vite. Il ruolo di Vincenzo Tusa nella scoperta delle popolazioni della Sicilia antica” che completano il percorso sul pioniere dell’archeologia mediterranea, iniziato a Ustica sabato scorso.
A sostenere l’appello di Tusa anche gli esperti e gli archeologi intervenuti al convegno. Tra questi Gianfranco Zanna, responsabile beni culturali di Legambiente Sicilia: «Si farebbe un gran servizio alla memoria di Vincenzo Tusa se si istituisse il Parco archeologico di Selinunte. Dopo un anno e mezzo dall’ultimo parere del Consiglio regionale ai Beni culturali, che ha fra l’altro ha ulteriormente ampliato i confini dell’area, il decreto non è stato ancora firmato. Forse non si firma perché la nuova riperimetrazione entra in conflitto con interessi speculativi nella zona?». Anche il senatore Michele Figurelli sostiene la causa: «Arrivi subito questa firma del decreto da parte del presidente della Regione e dell’assessore regionale ai Beni culturali. Si è atteso troppo, ma mi chiedo: è solo uno dei tanti ritardi della burocrazia o ci sono interessi speculativi sulla fascia di tutela? Oppure è conseguenza di vicende politico-giudiziarie?». Figurelli, fra l’altro, ha lanciato diverse proposte durante il suo intervento: raccogliere gli scritti di Tusa e pubblicarli, intitolare all’archeologo il «cuore» dell’area archeologica di Selinunte, cioè il Baglio Florio, e proseguire le sue ricerche, concretizzando le sue idee. D’accordo sull’importanza della costituzione del Parco anche Eugenio La Rocca, ordinario di Archeologia classica all’Università di Roma 1 La Sapienza: «Permetterebbe interventi capillari e strategici di restauro. Tusa ha preparato la strada ora è il momento opportuno e si può realizzare». Sia La Rocca che Michel Gras, direttore dell’École française de Rome hanno ricordato poi la figura di Tusa: «Uno dei grandi padri dell’archeologia della Sicilia occidentale – ha detto il primo – anche per l’importanza del merito e per le soluzioni di intervento», mentre per il secondo «Tusa ha gestito la Soprintendenza facendo emergere una strategia scientifica. Inoltre, lui era specializzato soprattutto in un aspetto: il suo territorio».
Il convegno è stato aperto da Giuseppe Gini, soprintendente ai Beni culturali di Trapani e dal sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo.
Le due giornate hanno ospitato anche la videoinstallazione “seLInuNTe XYz>rGb”, (venerdì sera) opera per immagini e suoni di Salvo Cuccia, musiche di “Curva minore piccolo ensemble” con Lelio Giannetto (contrabbasso), Alessandro Librio (violino) featuring Miriam Palma (voce) e la Proiezione del documentario “Oltre Selinunte” di Salvo Cuccia (sabato sera).
Le giornate selinuntine, finanziati con uno stanziamento speciale a completamento dei fondi del Por Sicilia 2000-2006, sono organizzate dalla Soprintendenza del mare di Palermo, dalla Soprintendenza dei beni culturali di Trapani, dal Servizio per i beni archeologici della stessa Soprintendenza, dal Comune di Castelvetrano e dalla fondazione Kepha.
Salvo Butera