Legambiente Sicilia. Trapani: Esposto sullo Zingaro
Enna-Cronaca - 11/06/2009
Legambiente Sicilia ha presentato un esposto alla Procura di Trapani contro la realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica sulla strada provinciale 63, San Vito – Scopello – tratto Ponte Guidaloca – Riserva dello Zingaro, nel comune di Castellammare del Golfo. I lavori prevedono l’installazione, ogni 20 metri circa, di pali in ferro alti 8 metri, di colore nero, in ogni tratto di strada, comprese le aree sensibili di Guidaloca, della Tonnara di Scopello e dello Zingaro, ferendo i suoi alti valori ambientali e paesaggistici – sottoposti a pubblica tutela -, compromettendo in modo permanente e definitivo l’equilibrio di un territorio e di un paesaggio estremamente delicato e sensibile, danneggiandone l’integrità che attira un turismo colto e qualificato. Legambiente rileva, inoltre, che parti dell’area coinvolta dai lavori è sottoposta a vincolo paesaggistico e che, inoltre, ricade entro i confini della Zona di Protezione Speciale (ZPS) e del Sito d’Importanza Comunitaria ITA 010017. L’associazione chiede alla Procura di verificare se siano configurabili comportamenti in danno della Pubblica Amministrazione e dei Beni culturali e paesaggistici sottoposti a pubblica tutela; alla Provincia Regionale di Trapani di sospendere immediatamente i lavori in corso; al Comune di Castellamare del Golfo e all’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente della Regione Siciliana di accertare che nella realizzazione dell’intervento in oggetto siano stati rispettati le disposizioni di legge e i regolamenti per la tutela delle ZPS e dei SIC, anche in riferimento agli interventi ricadenti in aree esterne ad essi ma contigue e a quelle tutelate. Infine, Legambiente chiede alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Trapani la revoca in autotutela del suo parere. Infatti, la Soprintendenza aveva inizialmente prescritto, nel suo parere, una profonda modifica del progetto, con la previsione nelle aree sensibili di un’illuminazione scarsamente invasiva e che escludeva tassativamente la presenza dei pali alti 8 metri, ma prevedeva un’illuminazione a raso, ma successivamente la stessa Soprintendenza ha revocato inspiegabilmente il parere originario.
Teresa Campagna
Alessandra Ferraro