Rifiuti/Enna. Ancora fumata nera

Enna. Fumata nera nella riunione dei sindaci di mercoledì mattina, ma con buone prospettive future visto che è stato comunicato che 19 comuni su 20 hanno approvato, bene o male, i piani economici che evidenziano il costo del servizio per lo smaltimento dei rifiuti; soltanto il comune di Agira non lo ha fatto perché, allo stato attuale Agira è diretta da un commissario straordinario in attesa che si chiarisca la posizione del sindaco Gaetano Giunta . Qualche comune non ha approvato il piano economico, tramite il consiglio provinciale, ma lo ha fatto tramite delibera di giunta, o come nel caso di Enna come delibera sindacale, che poi potrà essere approvata dal consiglio comunale. La riunione di mercoledì ha tracciato un programma di impegni da parte dei sindaci, che dovrebbe portare ,venerdì 12 giungo, ad un’assemblea che dovrebbe eleggere il consiglio di amministrazione di SiciliaAmbiente , la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e poco la raccolta differenziata, e nel con tempo approvare il piano economico provinciale, sulla base dei piani economici individuali presentati, e, quindi stabilire la tariffa 2008, di cui molti utenti hanno pagato un’anticipazione, dalla quale è derivato un contributo da parte della Serit Sicilia, di un milione e mezzo, che è stato utilizzato per pagare delle spettanze arretrate ai lavoratori di igiene ambientale , agli amministrativi di SiciliaAmbiente ed Ato Rifiuti ed ai gestori di cantiere. Attraverso i piani economici presentati pare che il costo del servizio dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di euro, rispetto ai 22 milioni previsti dall’Ato Rifiuti.Una differenza che dovrà essere valutata, venerdì 12 giugno, dall’assemblea dei sindaci, con serenità ed impegno perché proprio da questa riunione dovrebbe avvenire una svolta determinata dall’emissione della tariffa, che sia chiami Tia o Tarsu non ha importanza, ma da essa dovranno arrivare i soldi che dovranno servire per pagare il servizio. I sindaci devono metabolizzare il fatto che altri soldi non ne arriveranno, per cui o essi stessi effettueranno le anticipazioni per pagare gli operai oppure invitare gli utenti a pagare. Tutta questa è un’operazione sicuramente difficile perché chi si è abituato a non pagare, difficilmente si presenterà per pagare le bollette e se mancano i soldi non si potranno pagare gli operai, per cui gli stessi, come già preannunziato dai rappresentanti sindacali, entreranno in agitazione se non avranno certezze circa il pagamento delle spettanze arretrate e di una situazione che dovrebbe poter trovare una soluzione che sia la migliore, ma soprattutto continua.