Situazione scandalosa al poliambulatorio di Villarmosa

SANTA CATERINA VILLARMOSA (CL) – “Le condizioni in cui versa il poliambulatorio di Santa Caterina Villarmosa sono scandalose. Roba da terzo mondo. Non è tollerabile pensare che i cittadini debbano essere costretti a chiedere la risposta ai propri bisogni di salute in una struttura del genere. Da assessore non posso che chiedere scusa per questi disservizi, caricandomi la responsabilità di fronte ai cittadini, ma prometto che mi interesserò immediatamente e personalmente della vicenda, prendendo i provvedimenti conseguenti”.
L’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo esprime sconcerto dopo la visita all’ambulatorio di Villarmosa (centro in provincia di Caltanissetta, l’ambulatorio serve alcune migliaia di utenti) che fa parte del giro di ricognizione delle strutture ospedaliere siciliane che è cominciato il mese scorso, all’indomani dell’approvazione della legge di riforma e proseguirà nelle prossime settimane.
“Muri fatiscenti con la vernice scrostata, umidità, letti arrugginiti con i materassi sfondati per i medici di guardia, condizioni igienico sanitarie palesemente carenti, attrezzature obsolete: ho visto di tutto – aggiunge Russo – e capisco sempre di più quanto sarà lunga e tortuosa la strada che dovremo percorrere per completare una rivoluzione che non riguarda soltanto gli aspetti sanitari. La rivoluzione dovrà essere soprattutto culturale, deve essere chiaro che chi sta al vertice delle strutture pubbliche è pagato per fare gli interessi dei cittadini, specialmente di quelli che soffrono e che più di altri hanno bisogno di essere “presi in cura”. Chi non è capace di svolgere il proprio ruolo si faccia da parte, si dimetta”.
L’assessore Russo, durante la visita al poliambulatorio, ha incontrato il direttore generale dell’Ausl 2 di Caltanissetta Failla e il direttor sanitario Mancuso a cui ha vivacemente contestato le pessime condizioni della struttura sanitaria di Villarmosa.
“Qui non c’entra la politica – ha concluso Russo – e non c’entrano neanche le presunte ristrettezze economiche: basterebbero poche migliaia di euro per rendere decorosa la struttura che invece probabilmente meriterebbe di essere chiusa per carenze igieniche. Evidentemente la soglia dell’indignazione si è talmente abbassata che non si è ritenuto di dover intervenire. Proprio per questo motivo nella legge di riforma ho preteso di inserire un riferimento al decoro ambientale, concetto che dovrebbe essere alla base di una comunità civile”.

Guido Monastra