Cittadinanzattiva: In Sicilia maglia nera alle Tlc seguita da PA
Enna-Cronaca - 20/05/2009
In Sicilia, in linea con il dato nazionale, sono le telecomunicazioni a raccogliere il maggior numero di lamentele: su 100 cittadini che nel 2008 hanno avuto motivo di reclamare in tema di PA e servizi di pubblica utilità, in Sicilia più di uno su due ha avuto come motivo un disservizio in tema di telecomunicazioni (26%) o Pubblica Amministrazione (17%). Significative anche le segnalazioni riguardanti l’energia elettrica e il gas (12%), mentre – In linea con il trend nazionale – anche in Sicilia i pendolari sembrano ormai rassegnati, stanchi perfino di protestare (1% delle segnalazioni riguardano il trasporto ferroviario).
On line su www.cittadinanzattiva.it il dossier completo dal titolo: “I consumatori pagano il conto. Tutela dei diritti e potere d’acquisto in tempi di crisi”.
L’analisi a livello nazionale, presentata oggi a Roma alla presenza del Ministro Brunetta, è il frutto di 8.330 segnalazioni (+25% rispetto all’anno prima) che i cittadini hanno rivolto nel 2008 al Pit Servizi, il servizio di Cittadinanzattiva che fornisce gratuitamente ai cittadini assistenza e tutela dei diritti nei servizi di pubblica utilità.
Il commento: “Negli anni passati” afferma Giuseppe Greco, segretario regionale di Cittadinanzattiva-Sicilia, “le segnalazioni riguardavano soprattutto la scarsa qualità dei servizi, oggi i cittadini non riescono più ad accedere ai servizi, attendono troppo o comunque non riescono a sostenerne i costi. In un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, ci si aspetterebbe l’attivazione di un sistema di tutele volto a rafforzare i diritti dei consumatori. Purtroppo, in Italia, sta accadendo esattamente l’opposto: da un lato si congelano le leggi che hanno ad oggetto l’attuazione di maggiori tutele per i consumatori come la class action, dall’altro anziché ampliare il quadro normativo si torna indietro sulle liberalizzazioni. Il risultato è che a soffrire non è solo il potere di acquisto, ma anche la tutela dei diritti, e i cittadini ne pagano il conto sia in termini di denaro che di tempo perso: diminuisce il primo e aumenta il secondo in attesa che si ripristini un qualsivoglia disservizio”.
Ufficio stampa Cittadinanzattiva