Enna. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali, con una lettera, inviata al presidente della Provincia, Monaco, al presidente dell’Ato Rifiuti, al presidente di Sicilia Ambiente, e per conoscenza al prefetto hanno comunicato la decisione, votata dell’assemblea dei lavoratori, che a cominciare da domani “si astenerranno dal lavoro e scenderanno in piazza per dimostrare tutta la amarezza e la rabbia, perché non hanno mai visto pagate le proprie maestranze nei tempi dovuti e dettati dal contratto collettivo nazionale lavoro”. Una lunga ed articolata lettera di protesta dove vengono evidenziate le gravissime e insostenibili carenza sui pagamenti dei salari e turni massacranti di lavoro, lo stress psicofisico a cui sono sottoposti quotidianamente con ricadute sulla salute degli operatori, impiegati e delle loro famiglie, che ormai stanno assumendo contorni allarmanti, il tutto aggravato dalle attrezzature inadeguate e fuori norma, in palese violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. I rappresentanti sindacali denunziano anche la mancata approvazione dei piani economici da parte dei consigli comunali e i tagli dei suddetti piani già approvati con notevole riduzione delle somme, porterebbe alla fine che non si può più garantire il proseguo del servizio di raccolta dei rifiuti urbani e di quella differenziata. Viene evidenziato che “la conseguenza di anni di gestione senza fondi economici certi, e l’intervento di Assoutenti, che invitava i cittadini della provincia ad astenersi al pagamento delle bollette, emanate dall’Ato Rifiuti, hanno fatto ricadere tutto il peso della crisi economica del settore di igiene ambientale sugli operatori, i tecnici e gli amministrativi, che chiedono certezze per il posto di lavoro e del pagamento corrente dei salari”. I rappresentanti sindacali ritengono che vi sia bisogno di più ore di lavoro, di risorse ed di investimenti economici per fare funzionare il servizio in condizione ottimali; che tagliare fondi, personale e ore di lavoro con l’ascia, affidando il compito agli stessi sindaci che vengono accusati di essere responsabili del disastro dei servizi di igiene ambientale. I rappresentanti sindacali ed i lavoratori protestano “contro il mancato ricambio del personale trasferito o collocato in quiescenza e l’inadeguatezza delle dotazione organiche; contro la criminalizzazione della categoria definita “inefficiente e fannullona”; contro le esternalizzazione dei servizi; contro l’uso dello strumento dello straordinario per sopperire alle carenze organiche, il proliferare dei servizi, e mercati rionali”. Inoltre rivendicano il diritto a condizioni di lavoro idonee ad offrire un servizio di igiene ambientale di raccolta rifiuti solidi urbani e di raccolta differenziata al cittadino con organico adeguato, moderno ed efficiente; il ripristino di corrette relazioni sindacali interrotte senza motivo alcuno; la dignità umiliata e calpestata quotidianamente per il solo motivo di una condizione sociale inferiore; la salvaguardia della funzione sociale del lavoro quale la sanità pubblica e l’igiene ambientale; la salvaguardia dei livelli occupazionali e le aspettative legittime tradite dell’aumento dell’orario di lavoro; la sostituzione dei lavoratori assenti per malattia, ferie o aspettativa per sopperire alle esigenze del servizio stesso come previsto da contratto vigente; una riforma dell’igiene ambientale al passo con i tempi e con i mezzi e risorse adeguate alle esigenze del servizio di raccolta dei rifiuti solidi e raccolta differenziata. In mancanza di risposte certe da parte del presidente della Provincia regionale ai lavoratori tutti su come affrontare questa emergenza ormai cronica, per domani ci sarà l’astensione dal lavoro fino a quando i sindaci tutti inizieranno ad anticipare il costo del servizio da gennaio; inoltre viene chiesto al presidente Monaco di anticipare somme per ridurre i disagi familiari dei dipendenti tutti, che si attivi al più presto per trovare soluzione idonee per la guida della società che gestisce la raccolta in provincia.