Enna. Difficoltà al pronto soccorso dell’Umberto I
Enna-Cronaca - 17/05/2009
Enna. Personale medico ed infermieristico del reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I ha inviato una lettera al primario del reparto, Giovanni Nicotra, al commissario Lorenzo Maniaci, ai direttori sanitario, Lia Murè, e di presidio, Emanuele Cassarà, evidenziando le tante difficoltà ma soprattutto i tanti pericoli che medici ed infermieri sono costretti a subire quotidianamente. Nella lettera scrivono che “negli ultimi tempi, sono notevolmente aumentati gli episodi di intolleranza da parte di cittadini inferociti dalle lunghe, attese nella sala d’aspetto del Pronto Soccorso, che molto spesso sfociano in insulti, minacce e a volte in vere e proprie aggressioni, ed ultima aggressione, in ordine di tempo, è capitata alla dottoressa Magliarisi, alla quale è stato lanciato contro il registro nosologico”.Tali episodi sono da mettere in relazione alle aumentate richieste dell’utenza sempre incline a ricorrere al Pronto Soccorso per patologie definite “codice bianco”; nonostante infatti queste siano assoggettate al pagamento del ticket, moltissimi utenti, esenti per reddito (ISEE) trovano più comodo recarsi al Pronto Soccorso e non fare “sala d’aspetto” dal medico curante o perché è più conveniente in quanto al Pronto Soccorso vengono effettuati tutti gli accertamenti clinici, strumentali e di laboratorio in poco tempo e ad un costo minimo”. I medici segnalano che un altro gravissimo problema sono le due porte d’accesso alla saletta di accettazione, che sono quanto meno deboli per contenere le intemperanze di coloro che arrivano al PS in preda al panico e sfondano letteralmente la porta, che non oppone alcuna resistenza. Medici ed infermieri sono esposti anche a dover subire aggressioni fisiche da parte di cittadini “poco civili”. Si aggiunga inoltre che, impropriamente, il ruolo di portinaio viene recitato da uno degli infermieri di turno o ancor meglio, uno dei Medici di guardia, che, di conseguenza, vengono distolti dalle usuali e spesso improrogabili attività assistenziali connesse al loro ruolo, con discontinuità nella continuità delle prestazioni erogate all’utenza e conseguente scadimento qualitativo delle stesse. “Siamo stanchi di subire tutto questo – dichiara il dottor Concetto Privitera – di subire tali pressioni che mettono a repentaglio sia la nostra incolumità fisica sia la qualità del loro lavoro inficiato dal notevole stress emotivo”. Il personale del Pronto Soccorso chiede “l’attivazione immediata del triage e la presenza 24 ore su 24 di una guardia giurata, visto che il Posto di Polizia è sguarnito per l’80 % della giornata per impegni dei due poliziotti in altre sedi”. “Qualora queste richieste saranno disattese dall’Amministrazione – scrivono medici ed infermieri – saremo costretti a rivolgerci ad altre sedi istituzionali proclamando lo stato di agitazione”.