Catania. Trentennale del Quotidiano di Sicilia

Catania. La conferenza stampa sulle iniziative per il trentennale del Quotidiano di Sicilia, svoltasi oggi nella biblioteca del Palazzo dell’Esa, ha rappresentato l’occasione per un dibattito ai più alti livelli sull’informazione in Sicilia e in particolare sulla scelta vincente di condurre inchieste e realizzare campagne di stampa.
Questa necessità è stata sottolineata da tutti gli intervenuti, a cominciare dal presidente emerito dell’Ordine dei Giornalisti Piero Fagone al segretario regionale dell’Assostampa Alberto Cicero, al consigliere regionale dell’Ordine Concetto Mannisi, che hanno preceduto l’intervento del direttore e fondatore del Qds, Carlo Alberto Tregua.
Cicero ha detto che “a sentire i discorsi di certi editori e direttori sembrerebbe quasi che stiamo per celebrare il funerale dell’informazione. Invece, proprio l’esempio del Qds, ci dimostra come si possa e si debba fare giornalismo approfondendo le notizie e conducendo inchieste. Un lavoro specialistico che solo un giornalista, professionista dell’informazione, può condurre. Quindi non al funerale dell’informazione e del giornalista assistiamo, ma alla loro rinascita”.
Anche Mannisi ha sottolineato il proprio apprezzamento per le inchieste condotte dal giornale e per l’ottimo lavoro svolto dalla redazione del Qds. “E’ solo attraverso la notizia approfondita, lavorata, l’inchiesta – ha detto – che si ottengono risultati di vendita. L’informazione generica, quella che hanno tutti, non paga. Bisogna che noi giornalisti torniamo a scavare nella realtà, soprattutto in quella locale”.
Fagone, dal canto suo, si è soffermato sul ruolo del Qds nell’economia isolana, ricordando come trent’anni fa i punti di riferimento per chi in Sicilia si occupava di economia fossero i bollettini degli Uffici Studi di alcune banche e qualche bollettino d’agenzia. “Troppo poco – ha detto – per una regione di cinque milioni di abitanti: di qui il successo del Quotidiano di Sicilia, che ha colmato una grandissima lacuna nel campo dell’informazione economica”.
Della storia del giornale ha parlato il direttore Tregua, sottolineando come a guidarlo in questi trent’anni siano stati l’amore per la verità e per il giornalismo e la deontologia professionale.
“I giornalisti – ha detto Tregua – devono attenersi alla cultura del dovere e del fare per la ricerca della verità. E’ di fondamentale importanza per noi il sostegno che riceviamo dall’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione della stampa, il sindacato di noi operatori dell’informazione. Stiamo assistendo, a questo proposito, a una metamorfosi del ruolo del redattore, che diventa sempre di più una sorta di manager dell’informazione, visto che deve ‘gestire’ non soltanto il proprio lavoro ma anche quello di dozzine di collaboratori”.
Alla conferenza stampa erano presenti anche il vicedirettore, Raffaella Tregua, l’amministratore delegato, Maria Luisa Tregua, il vicepresidente, Filippo Anastasi, il corpo redazionale e alcuni dei principali collaboratori.

Published by
redazione-vivienna