A Licata il parroco anti-pedofilia don Fortunato Di Noto presenta il libro di Pira e Marrali sui videogiochi

Licata – E’ ufficiale. Don Fortunato Di Noto, il parroco anti-pedofilia Presidente dell’Associazione Meter, sarà a Licata il prossimo 12 giugno per presentare il nuovo libro del sociologo e giornalista Francesco Pira e del primario emerito di pediatria Vincenzo Marrali sui videogiochi. La presentazione si svolgerà presso la Sala delle Aquile della Banca Popolare Sant’Angelo e vedrà la partecipazione di professionisti, operatori del settore oltre che la presenza dei due autori.
Il nuovo volume sarà presentato in anteprima il prossimo venerdì 15 maggio 2009 alle 10,30 presso il Salone del Libro di Torino. Il titolo dell’opera è
“Giochi e Videogiochi – Dal nascondino alla console” (Bonanno Editore).
I due autori avevano già pubblicato insieme nel 2007 “Infanzia, media e nuove tecnologie” (Franco Angeli) .
“Sono davvero felice della presenza di Don Fortunato – ha dichiarato entusiasta Francesco Pira – a Licata in occasione della presentazione del volume. Stiamo ancora lavorando alla costruzione dell’evento ma il fatto che ci sia una così autorevole personalità che ci accompagni in questa prima uscita nazionale, dopo la presentazione al Salone del Libro è per noi motivo d’orgoglio. Conosco Don Fortunato da tanti anni, condivido le sue battaglie, e lo ringrazio tantissimo per questa attestazione di stima e di amicizia testimoniata dalla sua presenza”.
Felicissimo anche l’altro autore, Vincenzo Marrali: “Abbiamo avuto con Don Di Noto contatti epistolari sulla violenza sui bambini interessanti e proficui. Averlo al nostro stesso tavolo il giorno della presentazione nella nostra città del nostro libro è un grande privilegio.
E c’è grande attesa per il volume che sta per uscire.
“Questo nuovo lavoro – spiegano Pira e Marrali -è un viaggio nell’universo gioco con una dissertazione che cerca di offrire un quadro d’insieme del significato del giocare in senso generale e oggi in particolare nella società Web 2.0”.
Giochi e videogiochi traccia un percorso che sfrutta anche in questo caso l’approccio integrato sociologico e clinico, con l’idea di capire quali sono le dinamiche e le funzioni del gioco e utilizzarle per comprendere i modi di giocare dei nativi digitali e non solo, entrando così nell’universo del digital game.
“Un lavoro in tre parti – sottolineano gli autori – affrontando nella prima parte le ragioni della ricerca, gli interrogativi che da studiosi ci poniamo di fronte alla società in continuo cambiamento, prima di addentrarci nella seconda parte dove lo sguardo clinico ripercorre le tappe fondamentali del gioco nello sviluppo evolutivo dei bambini e dove si mescola la lunga esperienza professionale con l’osservazione dell’uomo, del nonno, che ha visto nascere, crescere e giocare quattro nipotini.
La terza parte analizza attraverso l’approccio sociologico i videogiochi con l’ausilio di dati ricerche sul campo, riflessioni dei molti studiosi: filosofi, sociologici, psicologi, designer, che studiano le numerose e crescenti implicazioni che la creazione dei digital game fa nascere”.
Questo volume vuole offrire spunti di riflessione e confronto per tutti coloro professionisti, esperti, ma anche giovani e adulti che si interroghino, come gli autori, sulle dinamiche della società, su come essa evolve. Si potrebbe opinare che l’interrogativo è quanto meno ambizioso ma in realtà se ci pensiamo bene il gioco è una parte fondamentale del nostro essere individui, ci accompagna lungo il corso di tutta la nostra vita. Da bambini è parte fondamentale del percorso di crescita da adulti e parte fondamentale della nostra socialità e auto espressione e mantiene vivi dentro ciascuno di noi la “gioia di vivere” che rende più leggero il nostro quotidiano.

Gli autori

Francesco Pira, è docente di Comunicazione e Relazioni Pubbliche presso l’Università degli Studi di Udine. Svolge ricerche nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi.
Giornalista , è Consigliere Nazionale dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica. Opinionista di quotidiani e riviste, autore di una dozzina di pubblicazioni scientifiche. .Sull’argomento ha già pubblicato con E. Kermol Bambini mai soli davanti alla tv (Trieste ,1999) e Videogiocando(Padova , 2001) con V. Marrali Infanzia , media e nuove tecnologie (Milano 2007) ed un contributo per il volume Bambini Multimediali (a cura di M. D’Amato Firenze 2006). www.francescopira.it

Vincenzo Marrali, Primario Emerito di Pediatria. Una lunga e prestigiosa carriera clinica costellata di riconoscimenti. Primario di Pediatria dell’Ospedale di Gela e dell’Ospedale di Licata. E’ stato Direttore Sanitario Ospedale di Licata e Capo Settore Medicina Ospedaliera A.S.L. n° 1 di Agrigento. E’ autore di ventiquattro tra pubblicazioni scientifiche e comunicazioni a Congressi di Cardiologia pediatrica e Pediatria. E’ stato Sindaco “Verde” del Comune di Licata.. Collabora con periodici e riviste. Con F. Pira ha già pubblicato Infanzia, Media e Nuove tecnologie (Milano 2007)

Don Fortunato Di Noto
Don Fortunato Di Noto entra in seminario diocesano di Noto nel settembre del 1984. Successivamente studia filosofia e teologia presso la Facoltà “San Paolo” di Catania, quindi completa la sua formazione alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, conseguendo la “licenza” in Storia della Chiesa. Il 3 settembre 1991 è ordinato sacerdote nella Cattedrale di Noto.
Nel 1992 diventa professore di storia della Chiesa presso la sezione distaccata di Noto della Pontificia Università della Santa Croce di Roma. Nel 1991 è parroco al santuario diocesano di S. Maria Scala del Paradiso – Noto e nel 1995 è nominato parroco della Madonna del Carmine ad Avola. Ha ricoperto anche l’incarico di Economo nel Seminario Vescovile di Noto; Delegato Vicariale della Pastorale Familiare. Insegna alla Scuola Superiore di Specializzazione in Bioetica e Sessuologia (Istituto Teologico S. Tommaso) di Messina.
Fonda l’associazione Meter, iniziando la sua battaglia contro la pedofilia. Attività che l’ha reso noto a livello internazionale. Si è fatto promotore di diverse iniziative tra cui la Giornata in Memoria dei Bambini Vittime dello Sfruttamento, della Violenza e dell’Indifferenza e la Moratoria Internazionale contro la Pedofilia.
Don Fortunato si sarebbe avvicinato al dramma della pedofilia a partire dal 1989 dopo essersi imbattuto nelle prime immagini pedopornografiche su Internet e anche in seguito ad alcuni eventi accaduti nella sua parrocchia di Avola: tra cui il tentato omicidio di una bambina di 11 anni che fece emergere gli abusi che aveva subito e il suicidio di un quattordicenne, anche’egli vittima di violenze.[1]
Al suo attivo ha numerosi articoli e saggi in riviste nazionali e internazionali sul tema dello sfruttamento sessuale dei minori e la pedofilia, nonché è autore di importanti testi, tra cui «La pedofilia. I mille volti di un olocausto silenzioso», edito nel 2002 dalle Edizioni Paoline; La pedofilia in rete, in L’INNOCENZA TRADITA, pedofilia: punto sulla questione (Salvino Leone ed.), Citta Nuova Editrice, 2006; “Corpi … da gioco”, edito nel 2007 dalla Ediargo. Ha scritto anche dei saggi di Storia della Chiesa con particolare riferimento alla storia locale diocesana.
La sue attività
Contro la pedofilia
A partire dal 1997(pioniere in Italia e all’estero), ha iniziato una costante attività di controllo, in collaborazione con la Polizia Postale sullo sfruttamento sessuale dei bambini e sulla diffusione di materiale pedopornografico su Internet. È stato fra i primi a scoprire l’esistenza del Fronte per la Liberazione dei Pedofili[2], un movimento clandestino fondato da un ex poliziotto romano, responsabile fra gli altri di alcuni episodi di violenza avvenuti in una scuola della Capitale.
Ha presentato due petizioni al Parlamento Europeo: una contro l’ammissione alle elezioni politiche olandesi di una lista in difesa dei pedofili, un’altra per contrastare la Giornata dell’Orgoglio Pedofilo, un’iniziativa tesa a legalizzare la pedofilia. Con l’Associazione Meter si è fatto promotore della legge 269/98; 38/2006 e di numerosi progetti di legge, non ultima la 1305 [8] in discussione alla Commissione giustizia contro la “pedofilia culturale” che istiga comportamenti illeciti nei confronti dei minori.
Collabora anche con altre associazioni internazionali impegnate in difesa dei bambini: in particolare con i Comitati Bianchi del Belgio (per non dimenticare Marcinelle) e con “Innocence en danger” (ne è l’attuale vicepresidente), un organismo internazionale che riunisce le associazioni e i governi di 47 nazioni.
Ha denunciato anche presunte complicità politiche fra le lobbies dei pedofili e alcuni partiti italiani. In particolare, il 28 ottobre 1999 in un’interrogazione alla commissione parlamentare sull’infanzia, denunciò il sostegno del Partito Radicale ad un’associazione danese in difesa dei pedofili e l’organizzazione da parte dello stesso partito di un convegno in favore della “libera sessualità” fra adulti e bambini.[3].
Le sue denunce hanno aperto numerose inchieste nazionali e internazionali: agli inizi degli anni Duemila una maxinchiesta da parte della Procura di Torre Annunziata[4] ha portato alla luce una rete europea della pedofilia. Nel corso dell’indagine, sia lui sia i magistrati hanno riferito di pressioni e minacce ricevute da “personaggi altolocati” affinché si infangasse l’inchiesta[5]. Don Fortunato, ha dichiarato di averne parlato espressamente con l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi[6]
Per la sua attività, ha ricevuto anche minacce e violenze da parte di gruppi organizzati di pedofili; sono stati individuati e condannati due soggetti per minacce di morte; da allora vive sotto tutela degli organi di Polizia. Il più grave, nel 2005, quando inspiegabilmente davanti alla sede dell’associazione Meter è stata bruciata una macchina, e ancor prima fu bruciata una cappella della parrocchia.
Nel 2007 è stato indagato dalla Procura di Catania, per procurato allarme in quanto secondo un magistrato aveva volutamente riportato notizie esagerate in un suo comunicato stampa in cui riferiva degli atti vandalici subiti da una sede dell’associazione Meter a Acicastello. Il caso è stato archiviato e prosciolto su un reato inesistente.[7]
L’Associazione Meter onlus
L’associazione «Meter» nasce ad Avola (Siracusa), per volontà del suo fondatore, don Fortunato Di Noto, che già in precedenza aveva lavorato in ambito associativo al fine di promuovere e difendere l’infanzia, diventando un nome noto in Italia e all’estero.
La parola «meter» è di origine greca e significa «accoglienza, grembo» e, in senso più lato, «protezione e accompagnamento». Meter prende vita dall’esigenza di intervenire nelle realtà ecclesiali e non ecclesiali per radicare e promuovere, assieme alla pastorale ordinaria delle comunità cristiane, la cultura, i diritti e la tutela dell’infanzia. Meter vuole essere un significativo punto di riferimento in Italia e all’estero, per educare alla cultura dell’infanzia, per prevenire abusi e maltrattamenti, e progettare interventi mirati di aiuto concreto alle vittime degli abusi sessuali, attuando la «Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza» del 1989. In tal senso, l’associazione si erge sulla convinzione che non basta la repressione, demandata alle sole forze di polizia, per stroncare il turpe commercio di minori nel mondo. Ci vuole anche una rete capillare di persone competenti e motivate, capaci di collegarsi con la società in cui vivono, perché si crei una mentalità di vigilanza, di sostegno e protezione dell’infanzia come tale, rendendo l´abuso, e l´omertà che lo copre con i suoi paludosi silenzi, un crimine insopportabile per la coscienza collettiva. Le finalità dell’associazione sono molteplici e tutte incentrate sulla tutela del minore:
• migliorare la qualità della vita dei bambini e degli adolescenti per assicurare un sano sviluppo psico-fisico;
• svolgere iniziative contro lo sfruttamento sessuale sui minori e contro ogni altra forma di aggressione fisica, culturale, psicologica e spirituale perpetrata sugli stessi;
• promuovere e sostenere iniziative che agevolino proposte educative della famiglia rivolte alla tutela dei bambini, attraverso un percorso di formazione nel rispetto della loro identità culturale, politica, sociale e religiosa;
• sostenere e realizzare progetti di leggi volti a migliorare la normativa esistente a tutela dei diritti inviolabili della persona umana e, conseguentemente, del fanciullo.
Gli obiettivi di Meter sono realmente seguiti da azioni concrete, grazie alla collaborazione di professionisti, anche all’estero (Romania, Belgio, Portogallo) che, in modo volontario, danno il loro apporto all’associazione.
Nel sito dell’associazione si può accedere alla consulenza psicologica, sociologica, giuridica, medica ed informatica. Il sito inoltre permette a chiunque di segnalare siti sospetti. In tal senso, l’attività di monitoraggio e di denuncia di siti a contenuto pedofilo, viene portata avanti, da anni, da don Di Noto e dai suoi collaboratori.
Moltissimi, poi, sono i progetti che Meter sostiene nelle scuole e a livello provinciale e regionale e nazionale in collaborazione con le Istituzioni, in cui vengono coinvolti anche esperti di noto calibro nazionale. In particolare, un progetto che si sta diffondendo sul territorio con un entusiasmo considerevole, è il «Progetto infanzia».
Uno sportello Meter già presente in varie città e diocesi italiane. Esso consiste nell’apertura, in ogni parrocchia o realtà ecclesiale assimilabile, di un ufficio Meter, che faccia capo ad un referente e ad uno staff scelto di operatori, e il cui fine sia quello di fornire supporto ogni qualvolta, sul territorio, accada un abuso a danno di minori, ma non solo. Lo sportello ha anche il compito di promuovere l’infanzia organizzando corsi, attuando progetti nelle scuole, diventando insomma un punto di riferimento importante nella realtà dove sorge.
Accanto a queste attività, Meter sostiene altre forme di promozione dell’infanzia (affido, adozioni di scuole periferiche,gemellaggi internazionali, centro operativo Meter Family Hope ed altro ancora). Nella sede centrale di Avola è operativo il «Centro di primo ascolto alle vittime di abuso sessuale e disagio infantile» al quale, chiunque, si può rivolgere, anche attraverso il numero verde 800-455270. Le chiamate e le consulenze sono a totale carico dell’associazione.
Contro i maghi che sfruttano la credulità dei bambini
Don Fortunato si è battuto anche contro i maghi, i cartomanti e, più in generale, le attività di sfruttamento della superstizione per fini di lucro con particolare riferimento al coinvolgimento dei bambini. [8]
Nel 1997 ha invitato i cittadini di Avola a bruciare in un grande rogo collettivo, tutti gli amuleti che avevano in casa dopo aver iniziato un’opera di evangelizzazione nel quartiere di periferia della città di Avola.
Ha attaccato le trasmissioni televisive Domenica In, Maurizio Costanzo Show e Buona Domenica[9] per lo spazio che offrono a sedicenti “maghi”.
Incarichi istituzionali
Ha ricoperto diversi incarichi istituzionali, soprattutto come consulente. È membro dell’ Osservatorio Nazionale sull’Infanzia e sull’Adolescenza, del Comitato di Garanzia e Tutela Internet@Minori costituito presso il Ministero delle Comunicazioni, del Comitato Scientifico “Ciclope” per la Lotta alla Pedofilia, istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Osservatorio Nazionale contro la Pedofilia, creato dal Ministero della Famiglia e attualmente in forza al Ministero dell’Interno. Dal 2004, è membro del comitato scientifico della polizia postale e delle comunicazioni, contro il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia; e, nello stesso anno, è diventato membro del comitato scientifico dell’ICAA (International Crime Analysis Association).
Premi e Riconoscimenti
Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Alcuni tra i principali premi nazionali e internazionali:
• Premio Nazionale don Franco Cavallo – Gela 2008;
• Premio Internazionale “Padre Pino Puglisi” Palermo 2007;
• Premio Nazionale “Giudice Rosario Livatino” Messina 2007;
• Premio Impegno sociale “Rosario Livatino”, Riposto 2000;
• Premio Rocco Chinnici – Piazza Armerina, 1999;
• Medaglia d’oro per l’impegno sociale. CISL Regione Sicilia;
• Premio Internazionale Grappolo d’oro – Mazzarone 2007;
• Premio sui Diritti Umani e civili – Acicatena 2007;
• Premio MilazzoInfanzia – Difendiamo i Bambini – Kiwanis International – Distretto Italia 2000;
• Premio MilazzoInfanzia – Difendiamo i Bambini – Kiwanis International – Distretto Italia 2003;
• Premio Nazionale “Stellette d’argento”;
• Premio Internazionale “Cisterna d’Argento” Belpasso 2005;
• Premio Nazionale Città di Matera, Impegno civile e sociale 2001;
• Premio San Vincenzo Ferreri;
• Premio solidarietà Città di Ispica 1998;
• Premio “Cuore d’oro”;
• Premio Aci Galatea;
• Memorial Minniti, per la lotta alla pedofilia e diritti dell’uomo;
• Premio Assemblea Regionale Siciliana, Intergruppo parlamentare, per i diritti umani e civili;
• Premio alla cultura Città della ceramica – Grottaglie 2001;
• Premio Internazionale “Garofano d’argento”;
• Premio Internazionale Miss Universo”dai bambini del mondo”;
• Premio “Top sprint”;
• Premio Ara di Giove – Pedara 2004;
• Premio “Baia delle Tortore”;
• Premio Leone d’Argento;
• Premio Internazionale Castello di Pietrarossa;
• Premio Punto Fermo, per il volontariato sociale – Agrigento 2006;
• Premio Nazionale “Garitta d’argento”;
• Premio ‘We Build’ – Kiwanis International 2004/2005;
• Premio Siciliano “Il Positivo”: Meter: modello di volontariato e impegno sociale;
• Premio Garetta d’argento 2006;
• Premio Sicilia 2006 ‘Infanzia & Società’;

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redazione-vivienna