Enna. Il consiglio comunale, che, in questo periodo, viene criticato per i tanti episodi di turbolenza politica che sono avvenuti nelle ultime sedute , ad un anno di distanza dalla chiusura della legislatura sembra caratterizzarsi per la sua mobilità politica, per il suo trasformismo continuo, tanto è vero che rispetto alla sua stesura iniziale ha cambiato forma e dalla maggioranza assoluta del centro sinistra all’inizio della legislatura, ora si è passati ad una maggioranza risicata perché gli attuali 15 consiglieri del PD non costituiscono sicuramente un gruppo omogeneo, tutt’altro. L’ultimo in ordine di tempo a dichiarare la sua indipendenza è stato Giovanni Contino, ex presidente del consiglio, il quale ha lasciato il gruppo sostenendo che il PD non è più nelle condizioni di programmare in favore della città. All’interno del PD rimangono dei contestatori dal duo Di Pietro-Parisi, che appartiene al gruppo che fa capo a Rosalinda Campanile e Fulvio Licari, a Filippo Fiammetta che contesta tutto e tutti, ma in particolare l’amministrazione comunale. Il consiglio comunale ha un gruppo misto, caso mai avvenuto, costituito da ben cinque consiglieri e, tolto Francesco Cammarata, che è entrato recentemente al posto di Alfredo Colianni, gli altri quattro provengono da altri partiti, Francesco Oliva dal PD, Paolo Riccobene dalla Margherita non avendo voluto aderire al PD, Salvatore Palillo e Rosario Vasapollo provengono dalle file dell’Udc. Il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo oggi si trova ad avere tre consiglieri Luigi Carabotta, eletto nelle file di AN, ha dichiarato prima di essere indipendente, poi di aderire al MpA, David Mingrino e Paolo Gloria, eletti nelle file di Forza Italia sono passati nelle file del MpA dopo alcuni incontri con il deputato regionale Paolo Colianni e con il leader Raffaele Lombardo. Sulla carta il centrodestra può contare attualmente su otto consiglieri, ai quali si potrebbero aggiungere, ma non tanto, i due indipendenti, il centrosinistra può contare su 15 consiglieri, mentre cinque consiglieri, appunto quelli del gruppo misto si trovano in posizione di attesa, nel senso che valutano volta per volta quale ruolo assumere nel contesto degli argomenti che si vanno a trattare. Loro dicono che se si tratta di problemi che riguardano la città e la collettività allora votano a favore. Situazione come si vede molto fluida, ma sicuramente molto incerta e da qui nascono le continue turbolenze che hanno fatto registrare un’aria pesante all’interno del consiglio.