Caltagirone. Museo regionale ceramica: cinque tele al restauro

Caltagirone. Nell’ambito del programma di conservazione e valorizzazione delle collezioni intraprese dal Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone, si colloca il nuovo progetto di resturo di cinque tele ad olio risalenti ad un periodo compreso tra il settecento, l’ottocento e parte del primo novecento.
Le tele, alcune delle quali pressochè illegibili a causa dell’alterazione della vernice , della spessa coltre di sporcizia e dei numerosi tagli sulla superfice, raffigurano ritratti di una Dama, di una Vergine con Bambino con Sant’Anna e San Gioacchino, di un Vescono e di un Gentiluomo calatino. Per quest’ultimi due soggetti si è potuto procedere anche ad una loro indentificazione; infatti nei dipinti sono ritratti S. E. Rev.ma Mons Saverio Gerbino, Vescovo della Diocesi di Caltagirone tra il 1887 e il 1898, e Michele Chiarandà , sindaco della città tra il gennaio del 1833 e l’agosto del 1880. Curiosità ha destato quella di Mons. Gerbino in quanto sotto il suo vescovado iniziarono i lavori del convento di Sant’Agostino, che capeggia la parte antica del centro storico della cittadina Erea, destinato a nuova sede del Museo della Ceramica, e che sicuramente farà bella mostra di sè, non appena verrano completati i lavori di recupero e adattamento della struttura.
“Il progetto di restauro delle tele – ha sottolineato l’arch. Salvatore Scuto direttore del Museo Regionale della Ceramica – è stato possibile in virtù dei fondi messi a disposizione dall’assessorato dei Beni Culturali della Regione Sicilia e va a completare un recupero di opere pittoriche che comprendono, tra l’altro, tre tele esposte nella biblioteca del Museo”.
Le operazioni di restauro sono state affidate al restauratore Eduardo Anastasi sotto la supervisione scientifica della direzione del museo che ha promosso , come dicevamo, l’intervento. Per quanto concerne le fasi del restauro queste prevedono una serie preliminare di indagini diagnostiche per una più approfondita conoscenza dello stato di conservazione delle opere e della tecnica esecutiva utilizzata dagli artisti che hanno realizzato le tele. Dopodiche una “velinatura” delle tele con carta giapponese e “colletta” (miscela di colle), con rimozione, dopo la foderatura , delle superflue vernici e reintegrazione dei colori preesitenti. Il rientro dei dipinti al Museo è previsto entro quattro mesi da oggi.

Marino Silvano