Piazza Armerina. A Bannata ‘il ballo di mezza quaresima’

Piazza Armerina.Dal ‘700 fino ai primi anni del ‘900 a metà della Quaresima, grazie ad una speciale concessione della Chiesa, ad Enna e, verosimilmente a Palermo, venivano interrotti per un solo giorno l’obbligo del rigoroso digiuno e anche l’astenzione dai divertimenti.
La concessione valeva sia per gli aristocratici che per i popolani. Questi ultimi, davano sfogo ai loro istinti repressi abbandonandosi al piacere di balli sfrenati per le vie della città (il cosiddetto “ballo della taranta”) e di copiose libagioni di vino.
Gli aristocratici organizzavano nei loro palazzi grandi feste da ballo che si concludevano rigorosamente un minuto prima della mezzanotte dopo aver consumato al buffet gustose pietanze con l’unico limite dell’astinenza dalla carne.
Bannata, tra le iniziative di valorizzazione, conservazione e tutela della memoria storica e culturale del territorio, fa rivivere questa antica tradizione aprendo la serata con il “ballo tarantato” eseguito da ballerini della Compagnia “Danzataranta”, creata da Margherita Badalà, offrendo agli ospiti un ricco buffet ispirato alle ricette dell’epoca, e il ballo fino alla mezzanotte con le musiche del tempo e la contraddanza eseguita da un maestro.

NOTE:
“ I balli tarantati”
I balli tradizionali del sud Italia, di origine dionisiaca, il cui tema della ciclica rinascita della natura costituisce la caratteristica essenziale, esprimono il rituale dell’incontro attraverso una vivacità ritmica, musicale e cinetica, particolarmente coinvolgente.
Sono “tarantati” in quanto il legame con la natura si esplica nel rapporto con le creature “ctonie” della madre terra, le tarantole, che con il loro simbolico morso scatenavano un processo di sofferenza psico-fisica che richiedeva una “rivitalizzazione” della persona attraverso il ballo e la musica. L’incontro con “l’altro”, dell’uomo e della donna, nel ballo di coppia, consentiva di riequilibrare i rapporti umani, allentare le tensioni sociali e ripristinare armonia scatenando allegria e piacere.

Margherita Badalà
siciliana di Acireale,è Danzatrice, Danzaterapista dal ’91 e Feldenkrais Practictioner dal ’92. Studiosa , ricercatrice e insegnante delle danze tradizionali del sud Italia; ha studiato con i maestri della tradizione coreutica popolare,tra cui G.Gala, Anna Perrotta e Gabriele D’Ajello, Giuseppe Crucitti, Anna Cinzia Villani, e nel 2004 consegue il diploma di ins. di danze popolari pugliesi . Nel 2002 ha iniziato una ricerca sulla danza tradizionale in Sicilia e in particolar modo nell’area dei Peloritani dove ha approfondito la conoscenza del “Ballettu”della quale ha avviato la riproposizione tramite l’insegnamento, le feste rituali e le conferenze.
Vive a Catania e con l’Associazione Culturale “Danza e-mozione” pratica la propria professione conducendo corsi settimanali, stages e sedute individuali di Danzateatro , Taranta e Metodo Feldenkrais; corsi di aggiornamento nelle Scuole ed Istituti della salute.
Ha creato la Compagnia “Danzataranta”con la quale realizza Feste ‘a ballo secondo la tradizione popolare e performance artistiche, collaborando anche con gruppi di musica popolare.