Catania. Orto Botanico, Francesco Pira presenta il romanzo ‘Arianna e il minotauro’
Enna-Cronaca - 02/03/2009
Sarà presentato il prossimo sabato 7 marzo a Catania, presso la sede dell’Orto Botanico, in via Antonio Longo 19 , alle ore 10,30 il romanzo di Donatella Polizzi “Arianna e il minotauro” (Editore Bonanno). Discuteranno con l’autrice: Pietro Pavone, Direttore dell’Orto Botanico, Francesco Pira sociologo, giornalista e docente di comunicazione e relazioni pubbliche all’Università di Udine, Elvira Seminara giornalista e docente di giornalismo presso l’Università di Catania, e lo psicoterapeuta Ferdinando Testa. Il libro, fresco di stampa, ed ha la prefazione di Francesco Pira, raconta la storia di Arianna che ” si perde e poi si trova. Nell’amore? Certo, ma anche nella passione, in uno scambio che non avviene in maniera diretta ma attraverso un computer, una macchina che ci unisce quando fisicamente siamo lontani. Ognuno di noi – scrive Pira nella prefazione può costruirsi una realtà in cui vivere e credere, sognare e capire, odiare ed amare. Insomma trovare il punto di equilibrio tra il desiderabile ed il possibile”. Si tratta del primo romanzo dell’autrice che ha già altre prestigiose pubblicazioni. Tornando al romanzo Pira sempre nella prefazione rileva: “C’è la morte, nel romanzo di Donatella Polizzi, tra la vecchia Arianna alle prese con il vuoto della sua anima e c’è l’Arianna rinata, che sa trovare il punto di equilibrio tra il desiderabile ed il possibile. E’ questa nuova Arianna che ci piace. Ha fatto una traversata difficile nelle pieghe della sofferenza ma poi ha trovato spicchi di felicità. Da siciliano -conclude Pira – non so capire quanto Arianna sia siciliana. Ma questo in una storia “universale” forse non è necessario scoprirlo. Anche se in una alcuni passaggi del libro una certa sicilianità esce fuori e si manifesta. Almeno io la leggo. Forse la leggerete anche voi.Arianna che si nasconde dietro certi schemi è forse figlia di quel provincialismo italiano che tutti noi ben conosciamo. La capacità di disintegrare la vecchia Arianna e di risorgere però la rende mediterranea, nordeuropea, americana, africana, araba.La rende libera e vera.Quanto contano in questa storie le nuove tecnologie, la chat, gli sms?Tanto. Ma l’autrice ha saputo dosare il senso: sono strumenti in cui può entrare il peggio o il meglio di noi. La nuova Arianna è una donna del domani o dell’oggi?E’ una donna. Ed io tifo per le donne…per le Arianne”.