Enna. Torna il carnevale in città. Domani a cura dell’assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura in Piazza Vittorio Emanuele, alle ore 18, gli allievi delle scuole elementare e medie assisteranno allo spettacolo di animazione a cura della società cooperativa l’Arcobaleno.
Musiche, balli, giochi con animatori e una truccatrice a disposizione dei partecipanti
L’orchestra della scuola media Garibaldi si esibirà con brani della tradizione carnascialesca mentre la Savarese presenterà una performance con balli di gruppo.
Alle ore 20, via con il ballo con i gruppi folkloristici del Comune di Regalbuto.
Sabato 21, alle ore 17 e trenta, sempre in Piazza Vittorio Emanuele si terrà un pomeriggio ricreativo dedicato agli anziani, all’insegna del ballo che li coinvolgerà e li renderà protagonisti.
Alle ore 20 e trenta sarà la volta del “Carnevale giovane”con balli di gruppo per tutti sulle note dei Di di turno.
“Il centro storico torna a vivere – dice l’assessore Claudia Cozzo – Non abbiamo voluto far passare inosservato il Carnevale proprio in un momento di crisi generale. Il carnevale ad Enna è stato possibile grazie all’impegno gratuito, e voglio sottolinearlo, degli animatori, dei gruppi folkloristici nonché delle scuole che, in pochissimo tempo, sono riuscite a coordinare gli spettacoli assicurando la loro presenza. Per premiare la loro fatica invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare a questo momento di aggregazione”.
La parola carnevale deriva dal latino “carnem levare” (“eliminare la carne”), poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana (ed in modo particolare in quelli di tradizione cattolica). Per la Chiesa cattolica il Tempo di Carnevale è detto anche Tempo di Settuagesima. Essa considera il Carnevale (Settuagesima) come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Si celebrano le Sante Quarantore (o carnevale sacro), che si concludono, con qualche ora di anticipo, la sera dell’ultima domenica di carnevale. Benché facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche che, ad esempio nelle dionisiache greche e nei saturnali romani, erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso; fanno eccezione il Carnevale di Viareggio ed il carnevale di Borgosesia.