Enna. Cantieri di servizio

Ieri sera l’assemblea regionale, grazie ad un emendamento presentato dai deputati regionali delle province di Enna e Caltanissetta, ha preso in esame l’articolo 3 della legge che istituisce i cantieri di servizio nelle province di Enna e Caltanissetta e che interessa 1824 lavoratori, per cercare di farlo cassare. C’è la disponibilità anche degli altri deputati delle altre province perchè si tratta di un articolo del disegno di legge che istituisce i cantieri di servizio sotto accusa perché va a penalizzare comuni e lavoratori . Infatti, l’articolo 3 prevedeva l’intervento dei comuni per un 20 per cento della spesa complessiva e per essere inseriti nell’elenco dei fruitori dei cantieri di servizio erano necessari dei requisiti che portavano sicuramente a dei “tagli sostanziosi”. Sia la Cgil che i comuni interessati (36 in tutto tra le due province Enna e Caltanissetta ) avevano protestato con forza contro queste disposizioni e l’organismo sindacale aveva minacciato manifestazioni di lotta eclatanti se non veniva modificata la legge. A Caltanissetta c’era stata una riunione dei sindaci e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali per stabilire le modalità di protesta nei confronti del Governo e dell’Assemblea regionali, invitando alcuni sindaci, tra cui Angelo Ferrigno, sindaco di Barrafranca, di attivarsi perché l’assemblea regionale eliminasse un articolo che era penalizzante per i comuni e per i lavoratori e che poteva costituire un ostacolo insuperabile per l’attivazione dei cantieri di servizi. La spesa complessiva per la gestione dei cantieri di servizio è di 7 milioni e 500 mila euro per 6 mesi e mezzo. I cantieri di servizio, gestiti dai comuni, servono per svolgere alcuni servizi essenziali all’interno dei comuni come i servizi sociali, cura del verde pubblico , archivio storico, servizi scolastici, beni culturali, sorveglianza negli impianti sportivi, custodia degli edifici pubblici, vigilanza dell’arredo urbano.