Osservatorio turistico provincia di Enna della Camera di Commercio

L’Osservatorio Turistico della Provincia di Enna, presso la Camera di Commercio, pubblica il 4° report congiunturale 2008 riferito al 4° trimestre che analizza i flussi turistici nella nostra provincia nel periodo di rilevazione ed i punti di forza e di debolezza..

Dai dati emerge una provincia, che non sembra soffrire del calo fisiologico di periodo – ben più sentito a livello regionale – e che nel trimestre mantiene tassi di occupazione superiori al 30%.
La ripresa del segmento affari/commerciale, che passa dal 5,8% del precedente trimestre al 19,5% attuale, ovvero la sua tendenza ad alloggiare in città (38,7%), contribuisce altresì al buon andamento delle città, che registrano un picco del 56,3% di camere occupate ad ottobre.
A dicembre sono andati bene, oltre agli alberghi (31,6%), anche le strutture agrituristiche, con un tasso di occupazione del 42% di camere disponibili.
La concentrazione di prenotazioni nel periodo natalizio (30,5%), ad opera di una clientela che parrebbe prediligere i B&B (36,4%) e gli hotel (29%) per alloggiare in città (44,3%) e gli agriturismi (32,3%) per i soggiorni in campagna (33,7%), invero non è stata sostenuta da particolari politiche di prezzo, tanto che meno di 3 strutture su 10 – soprattutto agriturismi – hanno cercato di stimolare le prenotazioni proponendo pacchetti specifici per Natale – Capodanno (87,5%).
Tre quarti della clientela è di provenienza italiana, con un sensibile decremento degli stranieri, sia rispetto al trimestre precedente (dal 40,3% al 24,5%) sia rispetto allo scorso anno (diminuzione media rilevata del 49,5%); sono calati soprattutto tedeschi, francesi e inglesi.
La criticità di questo dato deriva dal fatto che queste tre provenienze rappresentano anche i principali mercati stranieri di riferimento dell’area e che, al pari del mercato italiano, soffrono delle difficoltà determinate dall’attuale congiuntura economica.
Anche per gli italiani, rispetto allo stesso periodo del 2007, si registra un calo medio del 34%. Le strutture che lamentano maggiormente questa crisi sono extralberghiere, ad eccezione degli agriturismi, che registrano invece un andamento stabile sia per gli italiani (80%) che per gli stranieri (60%).
In questo trimestre la clientela abituale si attesta sul 31% e rappresenta più della metà di quella alberghiera. L’incidenza del turismo organizzato, già bassa nel periodo estivo, continua a diminuire nei mesi invernali, quando si attesta sul 6%.
La tipologia di turisti prevalente è costituita da coppie e famiglie (insieme 65%) che si muovono per motivi di svago e piacere.
Per quanto riguarda i comportamenti di acquisto e di consumo, la permanenza media, costante nell’arco dell’anno, è di 2 notti, inferiore sia rispetto al dato regionale (3,2 notti) che nazionale (3,6).
Il tasso di occupazione delle camere al 40% e la permanenza media che continua a non superare le 2 notti evidenziano una debolezza sia della destinazione, che dei suoi prodotti turistici.

Soggiorni che in provincia, e per l’intero anno, non superano le 2 notti, nonché una contrazione della permanenza media della clientela italiana, suggeriscono l’opportunità – dichiara il Presidente della Camera di Commercio Liborio Gulino – di attivare politiche e ricercare alternative per approfondire sia le ricadute economiche sul territorio attivabili dalla clientela turistica che la competitività della provincia a livello regionale e nazionale.

In particolare, continua Gulino, occorrerebbe:
• allungare la permanenza media creando più occasioni di “esperienza” della provincia, che sappiano valorizzare le molteplici risorse dell’area e aiutino, nel contempo, a distribuire i flussi lungo l’intero arco dell’anno;
• aumentare flussi e competitività della destinazione mediante una diversificazione del proprio output, rendendolo attrattivo anche verso segmenti di nicchia con interessi specifici;
• attivare circuiti che propongano congiuntamente i prodotti della provincia, legati da particolari interessi, per esempio l’enogastronomia, potrebbero rivelarsi una valida occasione per una distribuzione dei flussi sull’intera provincia e fungere da stimolo per una conoscenza più approfondita e più duratura di ciascun singolo prodotto.

Sarebbe auspicabile, dice il Presidente Gulino, una forte azione di governance, attraverso il coordinamento di tutte le amministrazioni locali che orienti sia nella promozione ma anche nelle scelte e negli investimenti gli operatori turistici.

I dati del “4° report congiunturale“ sono pubblicati nel sito della Camera di Commercio (www.cameradicommerciodienna.it ).

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redazione-vivienna